La rete ANAS esprime solidarietà alla Famiglia Dugin per l’uccisione della loro cara Darya

Il direttore del giornale e la redazione tutta esprimono condoglianze e solidarietà alla famiglia Dugin per il vile attentato terroristico commesso ai danni di Daria Dugin.  La ragazza, che nulla aveva a che vedere né con la guerra tra Russia e Ucraina né con il resto del mondo, è stata barbaramente uccisa con modalità e tecniche terroristiche.

Si legge che l’obiettivo fosse il padre, presunto ideologo di Putin, ma, a chiunque fosse diretto, l’attentato è da condannare da parte di tutti gli stati. Non si può accettare un siffatto vile atto terroristico.

Le idee non possono essere combattute con le bombe.

È da troppi anni che si continua a veicolare l’idea, sia attraverso la stampa nazionale che internazionale, che serve portare la democrazia in alcuni stati sovrani ed indipendenti, ed a tal fine si giustifica l’azione esterna, rigorosamente fatta con bombe.

Tutte le dichiarazioni universali dei diritti dei popoli, sin dal ‘700, parlano di autodeterminazione dei popoli, non di imposizioni di principi e valori dall’esterno, come di fatto si fa in nome di una pseudo democrazia, che ha più le sembianze di una dittatura culturale che di un luogo di confronto, improntato al dialogo critico ma costruttivo.

Anche la guerra, che la direzione e la redazione condanna senza se e senza ma, ha un’etica e delle regole, che troppo spesso non vengono rispettate. Uccidere in un attentato una creatura innocente non è guerra, è un vile atto terroristico che non può trovare alcuna giustificazione e che deve essere condannato. Che ciascuno operi affinché siano presto consegnati alla giustizia gli attentatori.

Le idee ed i modelli sociali non possono essere imposti con la forza, come troppo spesso accade in varie parti del mondo, ma attraverso un confronto serio, vero e democratico, dimostrando con intelligenza, che le proprie idee e modelli sociali e culturali sono “migliori”.

La politica deve avere delle idee e dei modelli sociali ed economici da portare avanti e chi non condivide detti modelli deve esprimere il proprio dissenso usando una sola arma: la parola e non le bombe.  Sarà la storia, grande maestra di vita e tribunale indiscusso delle azioni sociali a giudicare se i modelli suggeriti dai filosofi avranno sortito l’effetto sperato oppure no. Oggi, si assiste sempre più ad una imposizione di modelli senza confronto, ghettizzando l’avversario, considerandolo nemico da eliminare ad ogni costo, questo è terrorismo culturale, non democrazia.

La storia ci ha insegnato che non esiste un modello perfetto ma che attraverso la cultura, l’etica e la morale la società si evolve, sotto tutti i profili, nel rispetto ed attraverso il confronto con l’altro, il “diverso”, che è una risorsa non un nemico.

Siamo profondamente amareggiati per il degrado internazionale, sia culturale che morale, e per lo scadimento dei valori più in generale, a cui si sta assistendo. Profondo è il dolore per il vile atto che, prima di tutto, è stato compiuto nei confronti delle idee e della cultura, a prescindere dalla condivisione. Ribadiamo la nostra vicinanza alla famiglia Dugin, per la tragica scomparsa di Daria, la cui unica colpa è stata quella di essere la figlia di un filosofo ed ideologo.

Ci auguriamo che la strage induca a riflettere e possa aprire un barlume per un futuro migliore, creando un dialogo, non soltanto tra l’Ucraina e la Russia, ma tra l’occidente e l’oriente. Vogliamo sperare che questo tragico evento possa essere un sacrificio per l’avvio di un dialogo costruttivo per una pace Universale, dove non sia a prevalere l’interesse economico o bellico ma il confronto sulle idee. Sarà un lungo cammino da percorrere anche attraverso la solidarietà e tutti abbiamo il dovere di adoperarci affinché si creino le più adeguate condizioni.

Condoglianze e vicinanza alla famiglia Dugin sono state espresse da alcune associazioni, nonché dalla presidenza della RETE ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale)  che è sempre stata vicina e si è sempre impegnata a sostenere la popolazione Ucraina. “Dopo questo ignobile attentato – ha precisato il presidente –  l’associazione ravvisa  la necessità di esprimere la stessa solidarietà e vicinanza al mondo Russo e, compatibilmente con le esigenze di solidarietà internazionale, desidera inviare, previo contatti con le istituzioni Russe, ambulanze e medicinali per sostenere bambini e donne della Crimea. Per la rete ANAS -continua il presidente- la solidarietà non ha né colore né bandiera, né confini ma solo vittime”.

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