JESSICA è un nuovo strumento introdotto dalla programmazione UE 2007‐2013

imagesJESSICA (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas) è un nuovo strumento introdotto nel periodo di programmazione UE 2007‐2013 dalla Commissione Europea in collaborazione con la BEI, finalizzato a promuovere progetti di sviluppo urbano nei paesi UE, mediante il ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria, come i Fondi di Sviluppo Urbano (FSU). L’Italia si posiziona al primo posto tra i Paesi UE che hanno sperimentato JESSICA. A inizio 2014, in Italia risultano attivi infatti 6 Fondi di Sviluppo Urbano JESSICA per oltre 300 milioni di euro, dicui 2 costituiti dalla Regione Sicilia, 2 dalla Regione Campania, 2 dalla Regione Sardegna In Campania, in particolare, le risorse JESSICA per 63,8 milioni di euro sono a valere sull’Asse 6 del POR FESR, focalizzato su sviluppo urbano, qualità della vita e livello di attrattività delle città e dei sistemi urbani. Dal punto di vista giuridico, si tratta di un Fondo di Sviluppo Urbano, costituito nella forma di Patrimonio destinato ad uno specifico affareex art. 2447 bis c.c.  In concreto, la ratio di valutazione e selezione di progetti urbani nel territorio campano, deve rispondere alle seguenti caratteristiche, indicate dalla Regione Campania e così sintetizzabili:  • Tipologia di interventi finanziabili: progetti di riqualificazione urbana con una valenza pubblica, chiaramente riconoscibile (vengono esclusi interventi immobiliari destinati a residenza libera), cioè interventi urbani, in grado di garantire un elevato livello di integrazione/impatto migliorativo con il quartiere urbano in cui sono inseriti. La Regione richiede termini di spazi verdi comuni e investimenti legati all’efficienza ed il risparmio energetico. Tenendo erogazione delle risorse JESSICA (vedi infra), è necessario inoltre concentrarsi sui progetti con le maggiori probabilità di attuazione e realizzazione, in virtù di: o Stadio di maturazione del progetto: non semplici studi di fattibilità, ma progetti definitivi/esecutivi o Cantierabilità immediata / ridotti rischi procedurali: tempi di avvio brevi, in termini di autorizzazioni e permessi già ottenuti o in via di ottenimento; o Affidabilità degli sponsor privati già individuati e presenza di costruttori affidabili e Potenziali soggetti promotori/destinatari di finanziamenti JESSICA: soggetti corporate pubblici, para‐pubblici o privati • Vincoli territoriali: i progetti da finanziare con risorse JESSICA devono essere localizzati nei 41 Comuni campani di dimensioni medio‐grandi e far parte di Piani Integrati per lo Sviluppo Urbano Sostenibile, cioé: o P.I.U. Europa – Programmi Integrati Urbani Europa, come definiti dalla DGR 282/2008, che coinvolgono 19 Città medie campane con un numero di abitanti superiore ai 50.000 (Acerra, Afragola, Avellino, Aversa, Battipaglia, Benevento, Casalnuovo di Napoli, Caserta, Casoria, Castellammare di Stabia, Cava de’ Tirreni, Ercolano, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Portici, Pozzuoli, Salerno, Scafati, Torre del Greco) o Piani integrati “Altre Città”, , come definiti dalla DGR 1026/2009, che coinvolgono altre 21 Città medie campane con popolazione compresa tra i 30.000 ed i 50.000 abitanti (Angri, Arzano, Caivano, Eboli, Frattamaggiore, Maddaloni, Marcianise, Marigliano, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Nocera Inferiore, Nola, Pagani, Pomigliano d’Arco, Quarto, San Giorgio a Cremano, Santa Maria Capua Vetere, Sant’Antimo, Sarno, Somma Vesuviana, Torre Annunziata)o Altri Piani Integrati, purché siano progetti di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile promossi dal pubblico o dal privato in conformità con gli obiettivi previsti nell’asse 6 del POR FESR Campania 2007/2013 e siano realizzati nelle 41 Città Medie campane con più di 30.000 abitanti (inclusa Napoli), ai sensi della DGR 477/2013.  • Termine di erogazione delle risorse JESSICA: 31 dicembre 2015. Si precisa che gli eventuali Enti Locali richiedenti devono avere i requisiti di legge previsti per il ricorso a nuovo indebitamento (ad esempio, gli Enti in esame non devono aver dichiarato il Dissesto ovvero esser coinvolti in procedure di ripristino pluriennale della corretta gestione finanziaria, devono aver rispettato il Patto di Stabilità interno per l’anno precedente, ecc.) e devono poter dimostrare la sostenibilità degli investimenti proposti rapportati alle risultanze del proprio Bilancio.

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