Dichiarazioni di fuoco prima per avere il consenso dell’opinione pubblica e dopo il compromesso per salvaguardare gli equilibri politici necessari al mantenimento della poltrona

anas sr scnPartendo dalla premessa che i nostri principi liberali ci portano ad essere dei garantisti, ciò nonostante non possiamo non  essere critici nei confronti del Premier Renzi e del suo PD per il doppio uso che fanno della morale da loro intesa molto spesso come valore al servizio del potere.

Dopo l’operazione Verdini fallita del tutto sia perché numericamente insufficiente a colmare in aula un eventuale dissenso della sinistra democratica su alcuni preannunziati provvedimenti legislativi e sia perché non può assurgere a valenza politica un loro voto favorevole alle riforme costituzionali ed istituzionali ( 10/12 fuoriusciti non fanno la storia di un Paese) ecco che il Premier Renzi ed il suo PD sono costretti ad inchinarsi ad Alfano/Schifani e salvare al Senato Azzolini pur di non entrare in collisione con l’ NCD e mantenere così il suo potere.

Incominciamo a pensare che la politica di Renzi si ispiri molto all’Amleto di Shakespeare (essere o non essere).

Le posizioni assunte dal nostro premier in prima battuta e dallo stesso ribaltate in sede finale sul sindaco Marino, sul governatore Crocetta, sulla candidatura De Luca ed in ultimo sul caso Azzolini mostrano i segni evidenti del doppio volto del PD e del suo segretario nazionale.

Dichiarazioni di fuoco prima per avere il consenso dell’opinione pubblica e dopo il compromesso per salvaguardare gli equilibri politici necessari al mantenimento della poltrona.

Ed adesso che si inventa?

Ricalcare le orme della DC che strategicamente era divisa in più correnti per abbracciare un elettorato più vasto.

Infatti, volendo scopiazzare l’antica saggezza della Democrazia Cristiana che  teneva insieme tra le sue fila i divorzisti ed gli antidivorzisti, i filo-americani ed i filo-sovietici, il Premier  ha tentato di percorrere le due vie: quella giustizialista e quella garantista e così i suoi due vice, la Serracchiani e Guerini nell’arco di un’ora hanno rivendicato due linee tra loro contrapposte.

Il risultato finale: un tonfo per il PD|

Per il futuro un consiglio a Renzi vogliamo proprio darLo: non tenti più di ripercorrere le strade della ex DC:lì militavano altri uomini con ben altre capacità politiche e strategiche| ( chi scrive non è mai stato democristiano).

Pensa ancora al Partito della Nazione? Bene auguri per il suo futuro.

E’ in linea con Verdini che in conferenza stampa ha dichiarato: “……l’area moderata è il centro del Paese. Il centro determina sempre la vittoria dell’una o dell’altra parte…….”

Obbiettivo da raggiungere: il bene del Paese o il ritorno in Parlamento?

Chi vivrà vedrà, ai posteri larga sentenza| di A.L.anas sr scn

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