TIR dell’affiliata ANAS multato in Austria al rientro dalla missione Umanitaria

Il tir della coop Budoni soccorso, che faceva parte del convoglio di Anas Italia in missione verso l’Ucraina, è stato fermato questa mattina dalla polizia austriaca e sanzionato. Milleseicento euro e spicci, da pagare subito per evitare il sequestro del mezzo: è la multa che Giacinto Congiu, presidente di Budoni soccorso e autista del tir, ha dovuto saldare sul posto. Gli agenti hanno contestato la mancata comunicazione di viaggio, senza indicare quali norme siano state violate. Certo è che il tir ha tutte le insegne di Anas. Non solo: Congiu ha mostrato agli agenti la lettera su carta intestata di Anas Italia inviata regolarmente prima della partenza al ministro degli Esteri italiano e a quello degli Interni. Come se non bastasse, si tratta del secondo viaggio effettuato dallo stesso tir verso l’Austria e anche su questo gli agenti hanno avuto da dire: “Vi tenevamo d’occhio perché ci eravate sfuggiti l’altra volta”. Oggi no: posto di blocco e multa, a pochi chilometri dal confine italiano. Multa e pagare subito, nonostante il tir fosse scarico, nonostante grazie a quel tir siano arrivati in territorio bellico medicinali e vestiti. I segni concreti di una solidarietà che – è del tutto evidente – in Austria sono sconosciuti.

Della vicenda si sta occupando la presidenza nazionale di Anas Italia, che ha dato incarico all’avvocato Renato Chiesa del Foro di Cagliari di valutare la situazione e presentare un ricorso.

   
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