SOCIAL NETWORK: amici o nemici?

Sempre più persone, tra giovani e meno giovani, utilizzano nuovi mezzi di comunicazione: i social network, spazi web dove attraverso la creazione di Social Media Logotype Backgroundun profilo personale è possibile scambiarsi opinioni o chattare in modo istantaneo sfruttando la rete internet.
Un ulteriore passo avanti nel mondo della comunicazione è la possibilità di collegarci tramite smartphones, un’idea di “telefono” diverso da quello che veniva concepito qualche anno fa.

I social network sono siti che consentono di mettere le persone in contatto e far nascere relazioni, permettendo di comunicare e condividere la propria vita con altri utenti da qualunque parte nel mondo.
Per entrare a far parte della comunità di un social network è necessario effettuare una registrazione gratuita: attraverso la creazione di un profilo personale chi si iscrive può raccontare qualcosa, pubblicare immagini,mettere link, musica e video, partecipare a gruppi tematici e alle relative discussioni.

I social network si configurano come delle “piazze virtuali” e per entrare a far parte di questa comunità è necessario effettuare una registrazione gratuita: attraverso la creazione di un profilo personale, chi si iscrive, può raccontare qualcosa, pubblicare immagini, link, musica e video, partecipare a gruppi tematici e alle relative discussioni.

La “Community” è costituita da un gruppo di utenti che si aggrega in base a interessi comuni, per scambiarsi informazioni, cercare il confronto; il concetto di community sviluppa nell’utente un senso di appartenenza a un gruppo che ha connotazioni e competenze particolari, che ne determinano l’identità.

L’uso dei social network ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni e coinvolge un numero sempre maggiore di popolazione. La conoscenza di Facebook e YouTube è massima tra i giovani di 14-29 anni, risulta elevata tra gli adulti e scende notevolmente solo tra gli anziani tra i quali è l’uso ad essere praticamente nullo.

Il numero dei social network disponibili nella Rete è in continua ascesa: ce ne sono di tutti i tipi e possono essere generalisti o centrati su un particolare argomento; tra i più famosi spiccano:

Facebook
Considerato come il Social Network per antonomasia, lanciato nel 2004 da Mark Zuckerberg, è oramai divenuto una costante nella vita quotidiana di buona parte della popolazione; vive della pubblicità che offre come servizio a pagamento per le industrie. Con il passare degli anni i vari servizi offerti da questo strumento (esempio: pubblicazione di immagini, video, audio, condivisioni, messagistica istantanea) lo stanno trasformando in una nuova rete sempre più simile a una nuova Internet.
Twitter
Usato per scambiarsi messaggi immediati e brevi, di lunghezza massima di 140 caratteri, o 120 inserendo un link o una immagine. Creato nel 2006 dalla Obvious Corporation, di San Francisco, permette di creare una pagina personale, per uso privato o lavorativo, in cui vengono pubblicati i propri “cinguettii”, dall’inglese “tweet” che interagiscono fra di loro con un efficace e funzionale servizio di #hastag.
Google +
Nel 2011 Google ha lanciato il proprio social network, chiamato Google+ aperto anche ai minorenni; con questo strumento è possibile pubblicare immagini, audio, video e contenuti testuali e condividerli nelle community. Pur se perfettamente integrato non prende piede rispetto agli altri software.
Pinterest
Fondato da Paul Sciarra, Ben Silbermann e Evan Sharp nel 2010 questo social network è dedicato interamente e solamente alla condivisione di immagini, fotografie e video. L’utente, una volta registrato, può creare diverse bacheche in cui raccogliere i diversi contenuti. Pinterest ha un alto grado di integrazione con Twitter, Facebook o Flickr e i siti web, offrendo la possibilità di “pinnare” le immagini con un semplice click, inviandole ad una propria bacheca.
Flickr
Sviluppato dalla Ludicorp nel 2002 nasce come sito internet in cui caricare immagini: nel 2005 viene acquistato da “Yahoo!” e prevede diversi livelli di utenza. Ad oggi ha assunto per molti aspetti i toni del social network: si possono seguire le persone, condividire i contenuti pubblicati e commentarli.
Linkedin
E’ un social network dedicato ai contatti lavorativi e offre account gratuiti e servizi interni a pagamento: nato nel 2003 permette di creare un proprio profilo professionale a cui legare determinate competenze e esperienze.
Instagram
Nato, nel 2010 da Mike Krieger e Kevin Systrom, come applicazione gratuita per dispositivi mobile, permette di scattare foto e successivamente modificarle mediante dei filtri impostati, condividendole infine mediante un profilo sui diversi social network.
Youtube
Youtube, un social network dedicato ai video, o meglio “Il social per i video“, fondato nel 2005 viene acquisito da Google nel 2006 e offre la possibilità di caricare clip video su un proprio profilo per poi farle condividere, commentare o inglobare all’interno dei siti internet.

Tumbrl
Un social network dedicato al microblogging, nato nel 2007 viene acquisito da Yahoo nel 2013. Offre ai propri utenti la possibilità di creare dei tumblelog, ossia un post tipico del blog (testo, immagini, video e audio), ma con contenuti testuali assai più brevi.
Foursquare
E’ un social network nato nel 2006 creato da Dennis Crowley, Naveen Selvadurai che si basa sui servizi di geolocalizzazione: gli utenti possono registrare la propria posizione per poi condividerla con gli altri utenti.

Gli adulti che dichiarano di usare i social network sono passati dal 26% al 47% della popolazione; sono cresciute soprattutto le fasce di età, portando l’età media degli utilizzatori dai 33 ai 38 anni.
Nel tempo il divario tra donne (56%) e uomini (44%) si è ampliato.
Analizzando il dettaglio demografico dei frequentatori delle singole piattaforme emerge che gli utenti su MySpace sono più giovani (32 anni in media) di quelli su Facebook (38), Twitter (33)e LinkedIn che ha una popolazione mediamente quarantenne; LinkedIn risulta essere l’unico social network con più uomini che donne.

Tanti sono i social network ma quello che crea più dipendenza in Italia e quasi sicuramente face book. Si, una vera e propria dipendenza, che colpisce un grossa percentuale della popolazione, soprattutto quella giovanile.
La psicologa statunitense Sherry Turkle, che da oltre trent’anni studia l’effetto della tecnologia sulla psiche umana, nel suo libro “Insieme ma soli” (2011), ha descritto con grande efficacia l’impoverimento delle relazioni causato dalla crescente presenza di tecnologia nella vita di ognuno. L’uso sempre più massiccio di conversazioni online (email, chat, SMS, ecc.) nasconde il desiderio di avere una vera conversazione con un’altra persona; tuttavia una vera conversazione diretta con un essere umano è sempre faticosa e difficile perché, se incalzati dalle domande dell’altro, si è costretti a ridefinire continuamente l’ identità. Secondo la Turkle, le tecnologie della connessione permanente sul Web permettono di sottrarsi a questo sforzo trasferendosi in un mondo dove una vera conversazione è impossibile; sul Web, infatti, è possibile imporre un’ identità fittizia senza il timore che venga sottoposta a critiche. La tecnologia attrae quando si è più vulnerabili, ma, nonostante il peso della solitudine, esiste la paura dell’intimità con gli altri e allora vengono progettate tecnologie che danno l’illusione di essere in compagnia ma in una modalità facile da controllare.
Tra i vantaggi riconosciuti dei social network si può definire il metodo veloce di comunicare in tempo reale a qualsiasi distanza ci si trovi e con qualunque parte del mondo; sono diminuite le distanze e le informazioni vengono scambiate istantaneamente; si può sempre essere aggiornati sui fatti di cronaca o su aggiornamenti culturali; è possibile usufruirne comodamente ovunque ci si trovi: non c’è più bisogno di andare a comprare il quotidiano per sapere cosa accade nel mondo o andare in biblioteca per fare una piccola ricerca.
Tra gli svantaggi, impossibile non pensare al fatto che si è completamente persa la bellezza che contraddistingue il guardarsi mentre ci si confronta facendo trasparire le proprie emozioni tramite la mimica facciale; la dipendenza crea problemi soprattutto tra i più giovani, i quali trovandosi in una fase della vita in cui non hanno ancora certezze o un’identità definita, passano la maggior parte del loro tempo sul web perdendo così ogni contatto con la realtà; la perdita della privacy dovuta alla condivisione della propria vita, da semplici foto ricordo a pensieri profondi,intimi e privati, letti da chiunque abbia la possibilità di accedere al contatto.
Ma quale sarà il futuro di questi innovativi strumenti?
Come si evolveranno e in quale misura diventeranno parte della quotidianità degli esseri umani?

 

Valentina G.

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