Liberalizzazione delle droghe leggere

È stata presentata lo scorso 2 febbraio, alla Camera, la petizione in materia di politiche sulle droghe promosso da Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica per chiedere al Governo un intervento decisivo sulle politiche sulle droghe nel nostro paese. Nessun governo di questa legislatura si è assunto la responsabilità di convocare la VI conferenza nazionale sulle droghe per fare il punto sulle avvenute modifiche legislative e per definire le priorità penali e socio-sanitarie in materia di sostanze e dipendenze. Sul versante della cannabis terapeutica, si chiede di adeguare la produzione alle reali esigenze dei malati del nostro paese, e di dare impulso alla prescrivibilità della cannabis utile per la cura di un numero di patologie sempre più ampio.

Sdoganata ormai in campo farmaceutico, industriale e perfino agroalimentare, la legalizzazione della cannabis incontra forti resistenze se si tratta di un uso ludico-ricreativo ma è entrata in vigore una nuova legge che legalizza la coltivazione della cannabis a scopo agro-industriale, per la produzione di olio a uso alimentare e di fibre da utilizzare in bio edilizia, garantendo ottimi risultati e a impatto zero in termini di emissioni di anidride carbonica; le varietà di Cannabis legali sono quelle precisate da un’apposita normativa europea, che limita la concentrazione di Thc (il principio psicoattivo responsabile dello «sballo» legato al consumo di cannabis), nei valori compresi tra lo 0,2% lo 0,6%.

E più delle differenze generazionali, conta l’appartenenza politica, con esponenti di centrodestra schierati compatti su posizioni più proibizioniste e rappresentanti di centrosinistra pronti a sostenere i vantaggi della liberalizzarne il consumo. C ‘è chi sostiene che il consumo non va legalizzato e chi sostiene che la legalizzazione della Cannabis permetterebbe di togliere un sostentamento importante alla criminalità organizzata.

I dati forniti dalla relazione annuale sulle droghe e le dipendenze (pubblicata sul sito del Senato) riportano che il consumo di sostanze stupefacenti sul territorio nazionale è stimato intorno ai 14 miliardi di euro, di cui circa la metà attribuibile al consumo di cocaina e un quarto all’utilizzo di derivati della cannabis.

 

Valentina G.

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