Lasciate giocare i vostri figli

Prima d’insegnare ai bambini ad essere sportivi, occorre insegnare ai genitori a vivere lo sport e l’agonismo in modo tranquillo, senza gioco sport coniesasperazioni, divertendosi, e ricordando che si tratta sempre e comunque di un’attività oltre che motoria, ludica.
Un’attività sportiva ben supportata dal mondo degli adulti e in particolare dalla famiglia, diviene uno degli strumenti più validi per riuscire a far crescere i propri figli in un ambiente sano, dove vi sono delle precise regole da rispettare e in cui diritti e doveri valgono in egual misura per tutti, in cui i ragazzi sono continuamente spronati a migliorarsi, a mettersi alla prova, a sacrificarsi, se necessario, in nome del collettivo, e ad assumersi delle responsabilità.
Fattore essenziale nella pratica dello sport per i bambini è libertà di scelta: è fondamentale cercare di seguire, per quanto possibile, le naturali preferenze del bambino, o comunque sia cercare di conoscere le loro motivazioni, prestando attenzione alle caratteristiche fisiche e soprattutto psicologiche di esso.
Spesso i genitori avvicinano i bambini alle attività che essi stessi prediligono, aspettandosi che la motivazione del bambino coincida con la loro, ma in realtà si vanno a creare soltanto delle grosse difficoltà sul profilo identificativo personale del bambino.
Il genitore che si avvicina al mondo sportivo del figlio, assume talvolta, svariate caratteristiche: chi è iperesigente (spinge continuamente il figlio
verso l’eccellenza, non si perde un allenamento o gara e alla fine, evidenzia lui solo gli errori commessi), chi si mostra dominatore (severo, punitivo, assillante, minaccioso, spingendo il figlio verso un rendimento sempre ottimale e verso l’ubbidienza e la sottomissione), chi si rivela iperindulgente (troppo permissivo e iperprotettivo, perennemente impegnato a scansare il figlio da ogni tipo di ostacolo e difficoltà); tutti atteggiamenti errati e nocivi, che andranno a formare un bambino debole, insicuro e bisognoso di continue conferme.
Al contrario, il binomio genitore-sport si rivela essere un fattore positivo ed importante per i figli solo se la loro presenza occupa uno spazio adeguato, se mostrano stima e appoggio nonostante errori e limiti, se li incoraggiano a competere sulla base delle reali capacità.
La valorizzazione dell’attività del bambino da parte dei genitori è primordiale per la continuazione della stessa, anche in assenza di risultati.
L’autodeterminazione del bambino nel suo sport appare fondamentale per evitare i fenomeni del regresso, dell’assenteismo o dell’abbandono.

 

 

Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

 

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