Gli alberi sono le colonne del mondo. Un albero secolare: il Bagolaro

10338235_502588059852838_3714831040775881378_n“Gli alberi sono le colonne del mondo, quando tutti gli alberi saranno tagliati il cielo cadrà sopra di noi.”
Così recita un saggio e antico proverbio indio. Ma l’uomo odierno è ancora capace di interiorizzare tale proverbio e di comprenderne pienamente il senso?
Se così fosse riuscirebbe certamente a valutare meglio gli effetti dei propri interventi sulla natura che diverrebbero meno lesivi e finalizzati esclusivamente alla tutela dell’ habitat. Purtroppo, però, accade spesso che, o per motivi economici o perché incalzati da una inspiegabile fretta quotidiana, raramente, o, per meglio dire, mai dedichiamo qualche attimo della nostra esistenza ad osservare ciò che ci circonda. Ci ritroviamo carenti, forse per educazione, di quella disponibilità necessaria che ci fa sentire pronti a dare libero sfogo ai nostri stati d’animo più sani e positivi così che le sensazioni e le emozioni più piacevoli sovente ci sfuggono.
Non ci capita più quindi di provare stupore o meraviglia di fronte alla maestosità ed alla bellezza di un albero secolare. Tuttavia, come opportunamente suggerisce il gruppo attivo del W.W.F. di Partanna nel suo lavoro “Gli alberi secolari di Partanna.”, ancora oggi è possibile vivere una intensa e toccante emozione osservando la natura. Infatti, solo a pochi passi dalla sorgente d’acqua di Binaia- Lampasi, nel comune di Partanna (prov. di Trapani) si ergono quattro grandiosi esemplari di bagolaro (voce dialettale caccamo, il cui nome scientifico è Celtis Australis) di cui uno è di notevoli dimensioni (altezza 13,50 metri, circonferenza del tronco m 2,60, età approssimativa 100 anni). Questo tipo di albero in dialetto locale è chiamato “caccamu” e produce dei piccolissimi frutti sferici, di colore verde quando sono acerbi, che diventano marrone scuro quasi nero nel mese di ottobre a maturazione completa. Questi frutti commestibili e molto zuccherini, di cui vanno ghiotti gli uccelli in genere e specialmente il tordo migratore, venivano un tempo usati dai ragazzi come proiettili da cerbottana.
Il suo legno, soprattutto quando il terreno è molto umido, è attaccato, solitamente alla base, da un fungo commestibile ed una volta veniva utilizzato per la costruzione di attrezzi da lavoro di uso agricolo poiché i rami, principalmente i più giovani, essendo costituiti da fibre legnose molto elastiche, risultano malleabili e si possono piegare facilmente senza rischio di spezzarsi.
Si potrebbe continuare ancora a sottolineare l’importanza del bagolaro come, del resto, di tanti altri esemplari d’alto fusto che in natura svolgono utilissimi compiti quali: stabilizzare il terreno, impedire frane ed alluvioni, filtrare le acque e renderle potabili, rendere più stabile il clima, difenderci dall’effetto serra…..Ma la sua caratteristica più evidente e d’impatto estetico-emozionale è quella di ricoprirsi, durante l’estate, di foglie di un verde intenso che formano una fitta chioma di fronde poderose che, creando una compatta zona d’ombra al suolo, trasmettono un piacevole senso di frescura durante la canicola estiva.
Fermare dunque per qualche istante la nostra routine quotidiana per osservare ciò che ci sta intorno potrebbe essere un modo piacevole per riscoprire “sapori perduti” o meglio, ed è ciò che più conta, per fare germogliare in noi nuovi amori per il patrimonio arboreo ed un rispettoso contegno verso la natura.

 

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