Covid-19: costretti a rimanere a casa, studiamo on-line e investiamo sul nostro futuro

Una vita frenetica fatta di scadenze, appuntamenti, stress fisico e mentale che non lasciava spazio ad altre cose altrettanto importanti.

Era necessario un evento drammatico come questo che stiamo vivendo del Covid-19 che ci costringesse a fermarci e che ci portasse a riflettere e a rivedere la gestione del nostro tempo, a riprendere quelle cose che avevamo sempre lasciato in sospeso, conservate in un cassetto, perché erano altre le nostre priorità.

Questo ci porta anche a valutare le opportunità che il mondo del web ci offre costantemente, e quindi adessocome a non pensare a quel corso o master per imparare la lingua inglese, ad esempio, che sapevamo bene che ci avrebbe aperto altre porte nel mondo del lavoro, ma che non avevamo il tempo di seguire.

Bene adesso questo tempo lo abbiamo e possiamo farlo fruttare, rimbocchiamoci le maniche oggi per essere pronti domani, quando tutto questo, speriamo presto, finalmente sarà finito.

Perché è importante studiare l’inglese?

In un mercato sempre più globalizzato le aziende oggi richiedono sempre più l’inglese fluente. È diventato infatti uno die requisiti fondamentali da inserire nel proprio curriculum vitae.

Ormai esistono validi percorsi formativi di lingua inglese, che preparano soprattutto le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro i ragazzi ma anche per coloro che amano viaggiare o per fare carriera hanno bisogno di un punteggio che gli consenta di scalare la graduatoria.

Vedi ad esempio come Anas – Associazione Nazionale di Azione Sociale, che insieme ad Anglia – ExaminationEngland, oggi tra i suoi percorsi ha incluso anche quello dedicato all’ottenimento della certificazione per la lingua inglese e che in questo periodo ha lanciato, #iostudioacasa ma penso al mio futuro e studio on-line con Anas (uni@anasitalia.it -346 0373139), un messaggio sociale importante per incoraggiare a non uscire da casa e soprattutto cercando di mettere a frutto questo tempo che tutti noi abbiamo a disposizione.

Ricordiamo che il livello minimo solitamente richiesto è il B2 del quadro europeo se si lavora in Italia, mentre all’estero la maggior parte delle volte il livello richiedono fino al C1.

È facile dedurre, ma lo dicono anche le statistiche, che chi conosce l’inglese ha la possibilità di trovare un buon lavoro, ed è uno degli aspetti che può consentire di raggiungere anche stipendi più remunerativi.

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