BUROCRAZIA REGIONALE: UN PESO NON PIÙ SOSTENIBILE PER IL SETTORE AGRICOLO

burocrazia agricolturaDa anni come Confagricoltura Reggio Calabria andiamo denunciando in tutti i consessi che il costo dei ritardi dell’amministrazione pubblica non è più sostenibile per il settore agricolo alle prese con una crisi economica e produttiva che sembra non avere fine. “Secondo uno studio della nostra Organizzazione centrale, effettuato qualche anno fa, per gli imprenditori agricoli cento giorni l’anno sono bruciati a fronteggiare la potente “macchina sputacarte”. «Man­cata semplificazione normativa, lun­gaggini burocratiche, bassa qualità dei servizi pubblici e onerosità degli adempimenti, controlli asfissianti e non coordinati co­stringono l’imprenditore a sottrarre tempo e denaro ai compiti prioritari di un’impresa.  I nostri imprenditori – sottolinea il Presidente di Confagricoltura Antonino Lupini  – dovrebbero impegnare tutte le loro energie, ancor più nei periodi di crisi, a fare business e ad esportare a prezzi concorrenziali, a mantenere occupa­zione e non a combattere con i buro­crati ». Purtroppo in Calabria, ed ancora più nell’ufficio Regionale Periferico del Dipartimento 6 – Area Territoriale Meridionale di Reggio Calabria, l’iter delle pratiche più che essere snellito come per miracolo si blocca totalmente, ed a farne le spese sono gli agricoltori che attendo mesi e/o anni per avere un semplice parere, di “vincolo per un Piano di gestione Forestale”,  o autorizzazione  per dare corso a nuovi investimenti e creare economia reale e occupazione che tutti a parole decantano.  Lo sfogo del massimo rappresentante di Confagricoltura Reggio Calabria nasce dalle numerose segnalazioni delle imprese agricole associate stanche oramai di aspettare mesi per una semplice autorizzazione di espianto di oliveto e dalle denunce di molti tecnici agronomi che non riescono ad avere un confronto positivo e propositivo con i dirigenti e funzionari operanti all’interno della struttura pubblica. Uno stato di cose non più sostenibile – rimarca il Presidente di Confagricoltura Reggio Calabria – che la Regione deve assolutamente e celermente risolvere. Per quanto attiene il settore olivicolo è necessario, come da tempo sta sostenendo la nostra Organizzazione –  conclude Lupini – che la Legge Regionale del 30 ottobre 2012, n. 48,  “Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria” venga al più presto rivista per dare al settore, totalmente in crisi, un cornice normativa più snella e più rispondente alle esigenze degli olivicoltori.

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