Addio a Umberto Veronesi

È morto Umberto Veronesi.

Da alcune settimane le sue condizioni di salute si erano progressivamente aggravate.

Oncologo e uomo politico, Veronesi si è spento all’età di 90 anni; la sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro.

Fondatore e Presidente della “Fondazione Umberto Veronesi”, ha ricoperto il ruolo di direttore scientifico emerito dell’Istituto europeo di oncologia e dal 1976 al 1994 é stato direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Ha ricoperto l’incarico di Ministro della sanità dal 25 aprile 2000 all’11 giugno 2001. Dal 2008 al 2011 è stato senatore del parlamento italiano eletto con il Partito Democratico; nel 2010 è stato nominato presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare italiana, rinunciando all’incarico di senatore. In qualità di ministro si è battuto in particolar modo per la legge antifumo: grazie alla norma da lui voluta, per la prima volta in Italia è stato sancito il divieto di fumo nei luoghi pubblici.

Il male è il male, in ogni sua espressione” diceva spesso Umberto Veronesi , “ho passato la mia vita a combatterlo, specie dopo averlo vissuto personalmente in guerra. Le atrocità incomprensibili che ho visto mi hanno fatto decidere di fare il medico per specializzarmi in psichiatria, perché volevo capire dove si annidava nella mente umana tanta capacità di male gratuito, per contribuire a estirparlo. Ma frequentando i reparti di medicina scoprii un male ancora maggiore, che era il cancro, e decisi di battermi contro di esso”.

Nel dopoguerra Veronesi decise di entrare nell’Istituto dei Tumori di Milano: “da allora la mia vita è stata dedicata a questa lotta, nessuna domenica e nessun sabato esclusi. Ho scritto 12 trattati, ho fatto 800 pubblicazioni, ho 14 lauree Honoris causa. Un impegno senza requie, non volevo rassegnarmi”.

Una battaglia, la sua, che l’ha portato ad aiutare tante persone e a rivoluzionare il mondo dell’oncologia, con i suoi studi ed un rapporto sempre unico con i pazienti.

Personaggio eclettico, ha lasciato il segno in vari campi, legando il suo nome agli studi contro il cancro ma anche all’appoggio di campagne sociali al centro di accese polemiche.

Tra le varie campagne promosse da Veronesi anche quella, iniziata nel 1995, per la depenalizzazione e la legalizzazione delle droghe leggere con l’obiettivo di giungere ad una regolamentazione dei derivati della canapa per uso terapeutico. Veronesi si è anche schierato a sostegno della validità degli organismi geneticamente modificati affermando che a provocare il cancro più che gli Ogm sarebbero alcune tossine contenute in particolari alimenti, affermazione che suscitò varie polemiche e critiche del movimento slow food. Da sempre è stato anche a sostegno della salute animale e del vegetarianismo, diventando egli stesso vegetariano e pronunciandosi contro il consumo di carne. Veronesi è stato anche sostenitore del testamento biologico e dell’eutanasia nel caso particolare di malati terminali. Si è detto inoltre favorevole al matrimonio egualitario e all’adozione da parte di coppie dello stesso sesso sostenendo l’uguaglianza tra coppie eterosessuali ed omosessuali.

 

Valentina G.

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