A.N.A.S. Italia dice NO alle barriere architettoniche

Ibarriere-architettoniche (1)ngressi con scale troppo ripide e mezzi pubblici non attrezzati; strade con e buche e marciapiedi divelti: sono solo alcune delle barriere architettoniche che rendono impossibile ad un disabile muoversi in città.

«In Sicilia, è un disastro. Le città, soprattutto le più grandi, non si sono ancora adeguate. Troppe le barriere architettoniche; manca il rispetto per la dignità del disabile e delle sue difficoltà». A fare il quadro, piuttosto drammatico, della situazione è Pippo Giardina, presidente di Anffas Sicilia, l’associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettive e relazionali.

Se nelle altre città italiane ed europee si punta a riconoscere loro il pieno diritto di avere una vita dignitosa, nella nostra Regione dobbiamo ancora riuscire a rendere possibile la loro vita; anche gli esercizi commerciali, come negozi o bar, non sempre sono a misura di disabile: bagni non a norma oppure ingressi negati, perché sforniti di scivoli o montascale.

Un diritto più che legittimo, che riguarda anche i neonati trasportati nel passeggino.

 

Il 29 Gennaio scorso, sono scesi in strada, a Palermo, per informare e sensibilizzare i cittadini sui temi legati all’esistenza delle barriere architettoniche il presidente della prima Circoscrizione, Ottavio Zacco e della commissione cultura, presieduta da Giovanni Apprendi, centinaia di persone ( fra le quali decine di diversamente abili in carrozzella) che hanno sfilato dalla Cattedrale sino a Piazza Marina facendo proprio lo slogan:

«Lascia libero il mio passaggio. No per dovere ma per cultura».

 

Siamo la Regione maglia nera con  il 70 per cento degli edifici pubblici non adeguato agli standard: secondo i dati del Collegio dei geometri della provincia di Palermo, raccolti nella campagna in corso dal titolo “Città senza ostacoli“, oltre un milione di edifici privati in Sicilia (circa l’80 per cento del totale) non sarebbero abitabili o raggiungibili dai portatori di handicap.

Solo a Palermo, gli edifici privati fuori legge per i disabili sono oltre 100 mila.

 

Nell’Isola, l’Istat, conta circa 300 mila cittadini diversamente abili: per dar loro la possibilità di vivere una vita normale, lo Stato ha delegato le Regioni “a reperire le risorse necessarie”.

La Sicilia è l’unica nel Paese a non aver mai istituito un capitolo di riferimento in Bilancio.

Dal 2008 ad oggi, le graduatorie per l’assegnazione dei contributi non sono mai state liquidate; dove siano finiti quei soldi se lo chiedono gli invalidi siciliani, che, tra mille difficoltà, continuano a sperare che la politica, prima o poi, si accorga di loro.

 

E poi c’è la vergogna dei parcheggi selvaggi nei posti riservati ai disabili, spesso occupati da auto che non ne hanno diritto. Oppure ancora, chi parcheggia davanti a ridosso dello scivolo di un marciapiede.

Il problema è che manca una sensibilità alla disabilità da parte di istituzioni e cittadini: non c’è il riconoscimento della dignità della persona diversamente abile.

 

 

Valentina G.

Print Friendly, PDF & Email

Related posts

Leave a Comment