A.N.A.S. consiglia la suggestiva Festa di Sant’Antonio a Varese

Varese, chiamata “La terra dei laghi” per via dei 7 bacini idrici che la bagnano (lago di Varese, lago Maggiore, lago di Comabbio, lago di Monate, lago di Lugano, lago di Ghirla, lago di Ganna) si trova ai piedi del Sacro Monte di Varese, in piene nelle Prealpi varesine. Varese,_Sacro_Monte,_Chapel_8,_Capella_Coronato_di_spine_001
Stendhal a tal proposito nel suo diario di viaggio “Rome, Naples et Florence” così la descrive emozionato: “Visione magnifica! Al tramonto del sole si vedevano sette laghi. Credetemi si può percorrere tutta la Francia e la Germania, ma non si potranno mai provare simili sensazioni”.
Con l’Unità d’Italia la città conobbe un periodo di elevato benessere tra la popolazione e di crescita urbanistica con la realizzazione di almeno un centinaio di grandi ville con parco, cui si aggiunsero lussuosi alberghi in stile liberty che valsero a Varese il titolo di Città Giardino.
Uno degli eventi tradizionali varesini è proprio la Festa di Sant’Antonio, la quale si tiene il 16 e 17 gennaio di ogni anno e si festeggia accendendo un falò davanti alla chiesa omonima in piazza della Motta.
Sant’Antonio Abate, eremita egiziano, è patrono degli animali domestici e di tutti coloro che lavorano il fuoco; la leggenda narra che Sant’Antonio si recò all’inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori, mentre il suo maialino creava scompiglio tra i demoni : per questo motivo si parla di “Fuoco di Sant’Antonio”, un insieme malattie dermiche che si presentano sotto forma di eritemi e che si dice l’eremita riuscisse a curare.
Nel falò vengono buttati i bigliettini su cui le donne e gli uomini presenti scrivono le proprie richieste d’amore invocando Sant’Antonio: la tradizione risale ai tempi in cui gli uomini emigrati in Germania e in Svizzera tornavano a casa e le donne del tempo chiedevano a Sant’Antonio di fargli trovare un uomo pronunciando la seguente filastrocca: “Sant’Antonio del purscèl/ fam truva un om che sia bel/damel picul damel grand/ ma damel mia con stort i gamb” (Sant’Antonio santo del maiala, fammi trovare un uomo da sposare, che sia grande o piccolo, ma non con le gambe storte). Nella mattina del 17 gennaio, alla conclusione della messa solenne, vengono benedetti tutti gli animali e vengono lanciati in aria dai bambini dei palloncini contenenti anch’essi bigliettini.

 

Foto di Mattis  https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Varese,_Sacro_Monte,_Chapel_8,_Capella_Coronato_di_spine_001.JPG#filelinks

 

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