Apre i cancelli villa Sant’Isidoro ad Aspra: casa-museo gioiello tutto da scoprire

sant isidoro villaE’ un gioiello che era nascosto e che torna alla luce. Una di quelle ricche collane, pezzo raro dei gioielli di famiglia che indossa al collo una bella signora, magari un po’ attempata. Il gioiello è villa De Cordova San’Isidoro ad Aspra, la bella signora è Bagheria città delle ville, che sempre più si riappropria di questo titolo.

Tutti quelli che vorranno, potranno vedere la magnificenza e la bellezza di questa villa, in realtà palazzo storico, che apre al pubblico con la fruizione museale.

E’ senza pena di smentita l’abitazione nobiliare più ricca di suppellettili di tutta la città, si respira in ogni angolo la storia di quel luogo, della famiglia che l’ha abitata ma anche della storia sicula, isolana.

Ieri davanti ad un parterre di illustri ospiti, di figure istituzionali, di critici d’arte e di giornalisti ha riaperto i cancelli, immersa nel verde degli ulivi, a pochi passi dal mare di Aspra.

L’apertura al pubblico è stata preceduta da una mostra ospitata al museo Mandralisca di Cefalù dedicata ai due dipinti inediti di villa Sant’Isidoro: “ Davide con la testa di Golia” di Pietro Novelli e “San Sebastiano martirizzato” di Jusepe de Ribera (lo Spagnoletto), repliche autografe dei due grandi artisti, riconosciute da Vincenzo Abbate.

Padrone di casa indiscusso Domenico Angileri, l’imprenditore che ha voluto questa rinascita e che ha acquisito dalla marchesa scomparsa questo patrimonio che oggi diventerà un patrimonio della comunità. Angileri è presidente della neonata associazione villa Sant’Isidoro.

All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, il sindaco di Ficarazzi, Paolo Martorana,  il sindaco di Casteldaccia, Fabio Spatafora, la presidente del Consiglio comunale di Bagheria Claudia Clemente e gli assessori Rosanna Balistreri, Fabio Atanasio e Luca Tripoli, gli onorevoli Cascio e Siragusa, il direttore del Museo Mandralisca Franco Nicastro ed il Console di Spagna, Ignazio Caramanna.

Deus ex machina di questa rinascita e soprattutto della fruizione al pubblico Stefania Randazzo, direttore artistico di villa Sant’Isidoro e consulente scientifico della Fondazione del Museo Mandralisca.

“Per me è un onore ed una fortuna assistere e partecipare, da sindaco, all’apertura di villa Sant’Isidoro come museo, è un evento fortunoso che avviene sotto la mia amministrazione  – dice il sindaco della città delle Ville, Patrizio Cinque – è una spinta culturale per la città e anche per le altre ville. Bagheria non è e non deve essere la città dei rifiuti, Bagheria è la città delle ville”.

Dopo gli interventi istituzionali sono seguiti quelli degli artefici: dopo Mimmo Angileri, Stefania Randazzo, che è entrata nel vivo del racconto della ristrutturazione e della creazione del percorso museale, e ancora Giuseppe TegnentiFlora Rizzo per l’allestimento dei costumi e degli accessori, Salvatore Pulizzotto e Antonino Scarpulla per la sezione etnoantropologica, Gaetano Renda, progettista dell’intervento di restauro, e Mauro Sebastianelli, restauratore e consulente per la conservazione e lo scultore Vincenzo Gennaro, le cui statue campeggiano dalla  terrazza della villa.

E’ stata la serata dei tanti ringraziamenti che si sono susseguiti dai parte della proprietà, degli organizzatori e degli amministratori per la consegna alla comunità di questa museo-residenza storica che potrà essere visitata già da oggi, al prezzo di 6 euro. Sarà aperta ogni giorno dalle 10 alle 19, prezzo ridotto 4 euro. Previste visite guidate ogni mezz’ora.

Sarà metà di studenti, di scuole, di turisti, oggetto di studi, di ricerca, di collaborazioni universitarie, sarà dunque un capitale che deve essere messo a frutto per far capire a tutti che la cultura, patrimonio da tutelare, è anche economia e che dunque va valorizzata con ogni forza.

 

 

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MM
Ufficio stampa

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