SOMATIZZAZIONE e il disagio emotivo che ci urla il nostro corpo

La somatizzazione è un fenomeno per cui un individuo sperimenta un livello variabile di sofferenza psichica attraverso sintomi fisici; in pratica, trasformare un disagio psicologico in un’alterazione della salute fisica. L’esempio più semplice può essere quello in cui il mal di testa è pura espressione di uno stato di nervosismo.

Il corpo si adatta fisicamente all’ambiente per mezzo di un sistema di comunicazione che sviluppa parallelamente dei modelli mentali di sé, degli altri e delle relazioni.

La mente e il corpo crescono insieme sulla base di un progetto unico: il nostro corpo e la nostra mente si adattano ai luoghi e alle persone con cui cresciamo e tanto la nostra mente deve fare i conti con le caratteristiche corporee che abbiamo ereditato quanto il nostro corpo deve fare i conti con la nostra personalità e con le risposte emotive che sviluppiamo.

 

Desideri, paure, rabbia e tenerezza, per esempio, si trasformano in atteggiamenti con cui affrontiamo la vita. Gli atteggiamenti che assumiamo possono riflettersi nella postura del corpo, nel tono della voce oltre che su funzionamenti più complessi, come la digestione o la sessualità.

 

Somatizzare significa alleviare le emozioni forti e confinare le rappresentazioni mentali disturbanti  per non esserne psicologicamente sopraffatti.

 

Sappiamo tutti cosa vuol dire avere un nodo alla gola nell’attesa di qualcosa, sentirsi soffocare per la paura, sentirsi battere forte il cuore, sentirsi cedere le gambe, ribollire di rabbia, digrignare i denti, sentirsi prudere le mani o mordersi le labbra: sono tanti modi in cui proviamo la tensione e lo stress e viviamo le emozioni in rapporto a fatti e persone verso cui non siamo del tutto liberi di esprimerci.

 

Alcune persone hanno difficoltà con emozioni ed esperienze specifiche o con certe particolari situazioni stressanti, per questa ragione sviluppano somatizzazioni molto particolari in risposta a queste esperienze.

 

Una persona afflitta da “Disturbo di Somatizzazione” solitamente percepisce e descrive i suoi sintomi in modo esagerato, consultando molteplici medici: sono presenti intensi sintomi ansiosi ed umore depresso, e a differenza dell’ipocondria, la persona che somatizza avverte un dolore realistico e non ansia derivante dalla convinzione di avere qualcosa di doloroso.

 

Esiste un legame tra parte fisica e parte psicologica clinicamente comprovato, dove il benessere dell’una è direttamente proporzionale all’altra e viceversa.

 

imagesEK6KITSHIl corpo ha un suo linguaggio e il paziente “psicosomatico” non ha altra scelta se non quella di far “parlare” il proprio corpo, che diventa lo strumento privilegiato per comunicare il disagio emotivo. In genere questi pazienti tendono a “somatizzare” quando il sovraccarico di tensione affettiva e il dolore mentale oltrepassano le capacità di tolleranza delle difese usuali.

 

Le persone che somatizzano si rivolgono al medico, ma difficilmente quest’ultimo riesce a trovare una causa fisica che sta alla base della malattia: si tratta, principalmente, di una condizione di stress che incide sulla salute. Più tempo passa, più le somatizzazioni diventano difficili da trattare e si corre il rischio che il disturbo possa stabilizzarsi. Esiste un vero e proprio disturbo di somatizzazione, che comprende molteplici lamentele fisiche, che vengono evidenziate da un individuo e che si manifestano per diversi anni, portando ad avere difficoltà sul piano sociale, lavorativo e relazionale in generale.

Il paziente si ritrova in una costante ricerca di una possibile cura per queste manifestazioni sintomatologiche dove le sensazioni sono autentiche e intense, ma il meccanismo ha origine solo dal sistema nervoso centrale: tutto ciò, comporta il rischio di sfociare in stati di ansia o di depressione.

 

Valentina G.

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