Si è svolto il 26 luglio a Carugate la prima proposizione, dopo 100 anni, dell’opera Pirandelliana “L’uomo dal fiore in bocca”

Come da programma si è svolto il 26 sera dopo 100 anni dalla prima proposizione , l’opera di Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca”.

Gli attori provenienti dal teatro di Sicilia che hanno riscosso negli anni 70-80-90 grandissimo successo su tutto il territorio nazionale, ospiti dell’Anas Lombardia all’interno del progetto Insieme per Carugate, si sono esibiti nella bellissima struttura della cooperativa Sant’Andrea di Carugate e sono stati invitati tutti i cittadini.

Ad aprire i lavori il presidente regionale dell’associazione, il quale ha constatato con gioia che oltre alle persone di una certa età nel teatro della cultura erano presenti anche bambini fortemente interessati che hanno, alla fine dell’opera, posto tante domande agli attori poiché  incuriositi dalla donna che seguiva l’uomo dal fiore in bocca, dal viandante che era fermo alla stazione, dal ruolo e dal  significato dell’opera, evidenziando la grande curiosità nei giovanissimi e la passione per l’Italia. È importante  che lo Stato, le regioni e i comuni pongano dunque attenzione principalmente alla cultura soprattutto  attraverso il teatro che è sicuramente la massima espressione della cultura.

L’uomo dal fiore in bocca è un dramma borghese e propone un dialogo tra 2 personaggi, il protagonista e l’avventore di un bar all’interno di una stazione. Si tratta di un dialogo che nasce tra chi, come il protagonista,  si trova colpito da un male non curabile il quale si chiede quale sia il senso della vita e dell’esistenza, e vuole a tutti i costi trovare le risposte alle sue domande prima di morire. Dall’altro lato abbiamo un  uomo qualunque, il quale non si è mai posto queste domande.

I due iniziano dunque questo dialogo durante il quale il protagonista rivela le sue condizioni all’altro, facendo presente quel “fiore in bocca” che rappresenta il suo male che lo porterà alla morte.

Come diceva Seneca, la vita è breve e bisogna vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, e allo stesso modo, il protagonista ci illumina durante il suo monologo, di quanto sia importante vivere una vita piena prima di arrivare alla fine dei nostri giorni.

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