Concluso, con successo, il progetto con i detenuti della casa circondariali di Castrovillari

1535499_305692692949189_1383480162769741232_nLa bellezza di questo progetto la vedi luccicare nei volti di Francesco, Valer Petru, Giovanni e Giuseppe, i detenuti che hanno preso parte all’esperienza del servizio antincendio boschivo che ha visto in partenariato, per la prima volta nel Paese, il Ministero di Giustizia e quello dell’Ambiente, il Parco Nazionale del Pollino e la Casa Circondariale. Loro, con un passato pieno di ferite ed errori fatti, mentre scontano il loro debito con la giustizia sono stati chiamati per tre mesi ad essere le sentinelle dell’ambiente.Insieme ai volontari dell’Anas (associazione nazionale di azione sociale) presieduta da Giuseppe Lufrano hanno sorvegliato, nel territorio di Castrovillari, l’ambiente montano con tanto di binocolo ed attrezzature per scongiurare il rischio incendi. Una «esperienza utile» racconta Francesco, trentadue anni, da tre detenuto dietro le mura del carcere diretto da Fedele Rizzo. «Ho avuto la possibilità di riassaporare la libertà» racconta ai nostri microfoni ripercorrendo i tre giorni a settimana che lo portavano quattro ore al giorno ad «vivere da uomo libero». Un lavoro che gli ha permesso – come ad i suoi compagni di avventura – di rendere un «servizio utile alla collettività» e vivere una «esperienza dal grande valore umano». Sta tutto in queste parole cariche di significato il senso di questo progetto che il Presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, definisce «unica nel suo genere» e che vede l’Ente calabro – lucano ancora una volta pionere di una esperienza che diventerà modello per altre realtà. Una «prova innotiva» che punta al «reinserimento sociale» richiamato dalla costituzione – aggiunge il presidente del parco – che declina i «risultati» soddisfacenti di quest’anno frutto anche della collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato ed il resto della macchina di volontari che da anni segue il parco nel piano Aib. Per Lufrano, presidente provinciale di Anas Castrovillari, questa collaborazione con i detenuti è stata una «opportunità» che ha realizzato un binomio essenziale per i soggetti coinvolti e la comunità. «Le risposte date sono state importantissime» ed hanno reso i detenuti «sentinelle» del polmone verde della città.

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