Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha partecipato questa mattina al convegno “Carcere, città e giustizia. Nel quarantennale dell’ordinamento penitenziario e nell’anno del verdetto di Strasburgo”, organizzato dal progetto europeo “Prison litigation network” e dal coordinamento nazionale dei magistrati di sorveglianza, che si è svolto presso il carcere dell’Ucciardone. Il secondo momento del convegno ha avuto luogo presso il Palazzo di Città e si è aperto con un messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa. “Voglio esprimere tutta la mia approvazione e i miei ringraziamenti per questa iniziativa che conserva la memoria e rinnova il ricordo del sacrificio di tanti servitori dello Stato di cui andiamo fieri. Voglio subito unirmi al ricordo del procuratore della Repubblica di Palermo, Pietro Scaglione, dell’agente di custodia Antonio Lo Russo, del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, dell’agente Giuseppe Montalto e di tutte le vittime della mafia – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando – che hanno perso la vita per servire lo Stato e per difendere la legalità. Iniziative come questa sono importanti perché non bisogna dimenticare. Ognuno di noi deve dire grazie ad ognuno di loro, perché non sono mai scesi a patti con nessuno e hanno combattuto con coraggio la criminalità organizzata. Se oggi la mafia non governa più questa città – ha aggiunto Orlando – lo dobbiamo anche al valore e al sacrificio di tutti i caduti nella lotta alla mafia”. “Il senso di questo incontro – ha proseguito il primo cittadino – è la dimensione umana della vita. Non c’è una sola storia, di quelle che ho sentito qui ricordate, che non ha richiamato un pezzo della mia e nostra vita e della nostra storia. Siamo tutti tessere di un mosaico, dentro e fuori di queste mura. Se Palermo è un mosaico, composto da tante tessere diverse, anche l’Ucciardone è un mosaico. La domanda è: che cornice diamo a questo mosaico? Palermo è l’Ucciardone e l’Ucciardone è Palermo. Qui dentro c’è tutto il bene e il male che c’è fuori da qui”. “Occorre recuperare l’attenzione alla pena – ha concluso il sindaco – nonostante ciò che è accaduto in questa città, noi non abbiamo perso di vista l’esigenza di umanizzare la pena”.
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