Paesi in cui le donne vivono meglio, l’Italia come sempre è in coda

Il giornale The Economist a pubblicato uno studio importante con l’obiettivo di fare una classifica dei paesisimbolo donna in cui le donne hanno più possibilità di ricevere un equo trattamento sul posto di lavoro, basato su diversi indicatori:  istruzione superiore, diritti di paternità, percentuale femminile della forza lavoro, salari, costi dell’assistenza all’infanzia, diritti di maternità, richieste di iscrizione nelle scuole per l’impresa e la rappresentanza all’incarichi di alto livello.

Il ponteggio riportato per ogni paese è una media ponderata dei risultati di 10 diversi indicatori. Inoltre come parametro aggiuntivo è stato introdotto il diritto di paternità, infatti dagli studi si  evince che dove gli uomini prendono congedi parentali, le donne rientrano più velocemente sul mercato del lavoro e il tasso di occupazione femminile è più alto e i divari salariali tra uomini e donne sono molto più contenuti.

I paesi in cui le donne vivono meglio notoriamente sono quelli scandinavi perché sono paesi in cui non ci sono barriere sociali culturali e psicologiche. Non è solo un luogo comune ma è un dato di fatto. I migliori paesi cono l’Islanda la Norvegia e la Svezia e la Finlandia. In questi paesi le donne sono presenti sul mercato del lavoro alla stregua degli uomini. Seguono poi l’Ungheria, dove nonostante le donne nei Cda siano poche, vi sono cospicui congedi di maternità e i costi dell’assistenza all’infanzia sono bassi. E ancora abbiamo la Polonia, la Francia e la Danimarca. La media dei paesi membri dell’Ocse è di poco superiore al 50%. L’Italia è al di sotto di questa soglia del 53% perché nel nostro paese le donne devono ancora scegliere, perché sono costrette dal sistema, tra famiglia e carriera. Inoltre in fondo alla classifica ci sono alcune nazioni davvero impensabili, in cui le donne lavoratrici si troverebbero male cioè: Svizzera, Giappone, Turchia e Corea del Sud.  Soprattutto in Giappone e Corea del Sud il sistema di congedo parentale è favorevole più che altro perché è una risposta all’invecchiamento delle rispettive popolazioni ma in realtà questi due paesi sono molto indietro rispetto quelli scandinavi il cui impegno per l’uguaglianza dei sessi ha una lunga tradizione.

Smiriglia Serena

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