Muhammad Ali: lutto nel mondo dello sport

Muhammad-Ali

Battezzato col nome di Cassius Marcellus Clay Jr. ; il 17 gennaio del 1942, a Louisville, nasce la più grande leggenda del pugilato.
Alla tenera età di 12 anni comincia a raccoglie i primi trionfi nelle categorie dilettantistiche. Dopo una brillante carriera da dilettante il suo nome spicca alle Olimpiadi di Roma del 1960; lì conquista l’oro nella categoria dei pesi mediomassimi. Nello stesso anno approda, quindi, nel professionismo  e si scontra e vince contro i più grandi campioni di quei tempi.
Non tarda ad arrivare neppure il titolo di “campione del mondo dei pesi massimi”: nel 1964 disputa una gara contro Sonny Liston, campione in carica di allora ; nonostante le mosse scorrette subite, Cassius riesce a battere l’avversario e si afferma come una vera e propria celebrità sportiva e non solo.
Subito dopo aver ottenuto il titolo di campione , nel ’64, si converte alla fede islamica, aderisce alla Nation of Islam e cambia legalmente il suo nome in Muhammad Ali. Da quell’istante cominciarono anche i suoi guai che culminarono con la chiamata alle armi, nel 1966, dopo essere stato riformato quattro anni prima. Affermando di essere un “ministro della religione islamica”, egli si definì “obiettore di coscienza” e si rifiutò di partire per il Vietnam. Venne condannato da una giuria composta di soli bianchi a cinque anni di reclusione. Questo rappresentò uno dei momenti più bui della vita del campione, e decise di ritirarsi. Poté tornare a combattere soltanto nel 1971, quando fu assolto grazie ad una irregolarità delle indagini svolte su di lui.
Ali difese il titolo per otto volte. Una volta tornato sul ring si scontrò con Joe Frazier; quest’ultimo aveva vinto il titolo di campione durante la pausa di Ali. Il match si svolse a New York, e fu seguito da milioni di persone. Fu allora che Ali subì la sua prima sconfitta. Nel ’74 ottenne la rivincita su Frazier, dove vinse ai punti.
Dal 1976 la velocità di Ali cominciò a diminuire, probabilmente a causa dell’avanzare dell’età, e dal 1977 non riuscì più a mettere KO i suoi avversari. Da qui inizia la parabola discendente di Muhammad Ali. Egli disputò il suo ultimo incontro nel 1981 e da allora iniziò a impegnarsi sempre più nella diffusione dell’Islam e nella ricerca della pace. Nel 1984 gli venne diagnosticato il morbo di Parkinson.
Muhammad Ali si spegne il 3 giugno 2016 a Phoenix, all’età di 74 anni, ricoverato in ospedale a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni.

Su 61 incontri disputati, il campione vanta un record di 56 vittorie, 37 delle quali per KO. Ha perso per KO una sola volta.

Palermo
04 Giugno 2016
Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

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