L’attività fisica amica dei bambini

Secondo l’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al Bambini sportgioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”.
Il Presidente della Società Italiana di Pediatria, Giovanni Corsello, sottolinea l’importanza della condivisione del gioco.
«Spesso si confonde l’attività fisica con l’attività sportiva, tuttavia la prima va promossa in un contesto ludico, giocando all’aria aperta.
Già nell’età prescolare i bambini devono giocare almeno un’ora al giorno all’aria aperta, all’interno di spazi condominiali o comunitari, non per fare attività competitiva o sportiva, bensì semplice attività fisica: per muoversi, poiché questo è un elemento importante proprio come fattore di salute.
L’attività motoria migliora il metabolismo delle cellule e l’utilizzazione dei nutrienti.
Il fatto che i bambini non la pratichino è una delle concause dell’epidemia di sovrappeso e obesità che ormai da alcuni anni viene segnalata in tutti i paesi di alto livello socio-economico, compresa l’Italia.
Salire le scale, andare a scuola a piedi; tutto questo fa parte di un’abitudine che bisogna far acquisire ai nostri bambini e adolescenti».
Diversi studi hanno dimostrato come l’attività motoria conduce allo sviluppo psicologico del bambino, contribuendo alla formazione di una personalità poliedrica e armoniosa.
Giocare all’aria aperta – afferma il Dottor Corsello – favorisce una buona interazione con i coetanei; l’aspetto relazionale è un aspetto importantissimo.
I bambini che vivono in casa, spesso collegati con la realtà virtuale attraverso smartphone e computer, che usano sempre più precocemente, se non hanno degli spazi di contatto con bambini della loro età, psicologicamente possono tendere alla depressione e all’isolamento. Oggi c’è un aumento di questi disturbi di tipo depressivo nell’infanzia e nell’adolescenza e una delle cause è proprio la mancata o inadeguata relazione con gli altri.
I bambini spesso non sono più abituati a condividere con i coetanei il gioco e le attività ricreative, perciò sul piano della maturazione psicologica e affettiva, lo stare all’aria aperta è un’esperienza insostituibile.
Di certo va affrontato un problema di rilevata importanza: l’insufficienza e/o inadeguatezza degli spazi. Questi spesso risultano incustoditi, pieni di sporcizia e detriti a rischio, che possono avere anche un effetto tossico contaminante.
Le istituzioni che si occupano di questi luoghi ne hanno dimostrato una scarsa strutturazione.
Occorre creare una rete di interazione/informazione per mettere al centro della società gli interessi dei bambini.
I genitori, la scuola, il mondo sanitario con i pediatri, ecc.. devono far sì che nelle istituzioni comincino a contare e prevalgano gli interessi dei bambini.
Dotare le città di spazi verdi idonei e sicuri per i bambini è un’esigenza imprescindibile ed è dunque un diritto per i cittadini ed un dovere per chi ci governa.

 

Giuseppa Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

 

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