La Presidenza della Rete ANAS invierà una nota al Governo di osservazioni sul Decreto Fiscale

La  presidenza della Rete ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale) dove avere appreso della conversione del Decreto legge fiscale, al Senato, con l’approvazione dell’emendamento (art. 5) che prevede dal 1 di gennaio, per tutte le associazioni di essere assoggettate al regime IVA, pur non svolgendo alcuna attività commerciale, ha precisato che sarà inviata una nota al Governo ed a tutti i parlamentari della Commissione Bilancio.

Infatti, il provvedimento prevede il passaggio da un regime di esclusione IVA, ad un regime di esenzione IVA per i servizi prestati ed i beni ceduti agli Enti del terzo settore ai propri soci.

Sembra una piccola variazione, con la sostituzione di due parole: esenzione ed esclusione. In realtà sarebbe una ulteriore rivoluzione per il mondo del terzo settore, in negativo, soprattutto se si considerano, che buona parte delle associazioni, quali per esempio, le ODV (Organizzazione di Volontariato) svolgono attività di supporto al mondo sanitario prestando soccorso ha chi ha necessità o urgenza di raggiungere il PS (Pronto Soccorso), per qualsiasi tipo di infortunio o incidente anche domestico. 

Assoggettare detta attività ad ulteriori adempimenti quale la tenuta dei libri contabili, si rischia di creare un danno al sistema sociale ed alla salute dei cittadini.  Assoggettare allo stesso regime chi si occupano di organizzare professionalità e competenza per sostenere la società ad adempimenti che sono, di converso, riservati a chi svolge professionalmente un attività economica al fine di trarre un profitto, ha dichiarato il Presidente della Rete ANAS, ci sembra che il Governo, o meglio, il Senato, non abbia le idee chiare sull’attività svolta dal Terzo Settore che è una ricchezza sociale e non un profitto individuale. 

La Nota, ha precisato il Presidente, sarà inviata a Tutti i parlamentare, affinchè, nell’approvare, in sede di conversione,  il DL Fiscale possano cassare e rimandare in Senato il citato DL, per porre rimedio all’emendamento e riportare giustizia a chi, senza profitto, si dedica ad aiutare gli altri che sono in difficoltà. 

In fine, la presidenza Nazionale, ha evidenzia come per le APS (Associazioni di Promozione Sociale) che svolgono l’attività di distribuzione di alimenti alle famiglie che sono in difficoltà, stando al contenuto dell’emendamento, dovrebbero essere operazioni assoggettate ad IVA. Sarebbe un paradosso, se cosi fosse.

 

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