La diversità culturale è un patrimonio inestimabile sia generazionale che sociale se ne è parlato con L’ANAS Lombardia

Si è svolto, sabato mattina come da programma,  presso l’Istituto d’Istruzione Superiore N. Machiavelli sia presso la sede di via Milano che quella di via Rivoltana l’incontro, organizzato dall’Associazione ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale) Lombardia , con gli studenti delle Quinte classi sia liceali che del tecnico su  “la diversità culturale è una ricchezza”.

L’evento organizzato dall’Associazione Anas ha voluto in qualche modo sensibilizzare e diffondere ai giovani l’importanza della diversità culturale quale patrimonio inestimabile della società universale.

I lavori sono stati coordinati dalla prof. Alessandra Lazzerini – docente di  lettere e filosofia. Ha introdotto il tema dei lavori il professore Antonio Lufrano, il quale ha fatto una breve premessa sull’importanza della Cultura e della diversità ed ha presentato, agli studenti, i relatori (on.le Aldo Carcaci deputato federale Belga ed il prof. Emerito Simon Petermann) . 

Nella premessa il docente ha sottolineato ai giovani che la storia è il frutto del comportamento delle Comunità e che puo essere sintetizzata come la somma degli atti  e dei fatti che ognuno compie giornalmente. Che i giovani di ieri cosi come quelli di oggi e di domani, con il loro comportamento, di fatto scrivono il proprio libro personale e di conseguenza “fanno” la storia.  

Ha illustrato brevemente la storia dell’innovazione tecnologica, che da un lato ha permesso alla società di evolversi e di migliorare la qualità della vita e dall’altro lato è stata la causa della perdita di tanti posti di lavoro.

L’uomo a seguito delle grandi rivoluzioni economiche e le conseguenti perdite di  posti di lavoro si è dovuto “inventare” un nuovo “modello di lavoro” (dall’agricoltura all’industria, dall’industria alla tecnologia, dalla tecnologia all’informatica – quest’ultima è una rivoluzione in corso). 

Il docente prima di passare la parola agli illustri ospiti ha sottolineato come ognuno è la causa del proprio destino e del proprio risultato che costruisce ogni giorno con il proprio fare ed essere.

A seguire la parola è stata data all’onorevole Aldo Carcaci il quale ha illustrato l’importanza della cultura e della diversità. Ha illustrato come in Belgio convivono diverse realtà culturali e sociali sotto un unico regno. 

Il Belgio, ha sottolineato, è strutturato su quattro macroregione ed è uno stato federale, una monarchia parlamentare.

All’interno del Belgio, infatti, convivono sia quelli di nazionalità tedesca che quelli francofoni e Olandese. In ogni macro regione, ha sottolineato, si  parla la propria lingua anche nelle scuole e si preservano le proprie tradizioni. 

Tutti si sentono cittadini del Belgio e questa è diventato un valore tant’è che il Belgio ha un parlamento federale che che rappresenta il popolo e si occupa di quelle che sono le politiche principali dello Stato quali la difesa, l’ordine pubblico e la giustizia, tipiche di uno Stato liberale.

A seguire il professore Simone Petermann, esperto di geopolitica ha illustrato quando la diversità culturale o meglio la diversità e l’assenza di culturale anziché essere un valore è un dramma. 

Dopo una premessa di quelle che sono state le sue esperienze in Medio Oriente: Israele, Palestina, Giordania, Siria Iran,  Stati Uniti e Russia sia come consulente di organizzazioni internazionali che quale esperto di geopolitica ha effettuato un lungo e dettagliato intervento al fine di fare capire ai giovani quando è importante la cultura quale strumento non soltanto di convivenza civile ma anche la base per costruire un futuro migliore e soprattutto quando sia importante per la costruzione della pace nel mondo.

La Cultura è la chiave di volta per superare crisi economiche e sociali ma soprattutto per prevenire una serie di patologie del sistema,  che oggi, rischiano di travolgere tanti giovani.

A cominciare dallo stress da lavoro correlato e cioè quello stress dettato dalle condizioni psicofisiche per la mancanza di motivazione,  di stimoli, che una società in fase di mutamenti sociali potrebbe in qualche modo provocare.

Una partecipazione attente e motivata da parte degli studenti all’interno dell’aula magna della Machiavelli. Hanno ascoltato per circa due ore, con particolare interesse, tant’è che dopo la relazione del professore Petermann tantissimi sono stati gli interventi degli studenti e tutti pertinenti e legati alla relazione.

Nessuno studente ha mostrato segni di stanchezza o di altro genere tutti sono stati ad ascoltare con interesse e lo ha dimostrato il fatto che quando i lavori sono finiti i ragazzi non soltanto hanno ringraziato ma lo hanno fatto con un grande applauso spontaneo e di cuore.

Presente una nutrita rappresentanza dell’Associazione che ha accompagnato sia il prof. Petermann che l’On.le CArcaci.

I lavori sono stati chiusi dal prof. Lufrano il quale ha ringraziato i relatori a nome dell’Istituto, dell’Associazione e dei ragazzi.

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