CATANIA: Contrasto al lavoro nero

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Catania, coadiuvati dagli Ispettori della Direzione Territoriale del Lavoro, nella seconda decade del mese di Aprile hanno intensificato i controlli nel mondo del lavoro riscontrando ancora una volta lo scarso livello di osservanza delle regole. L’Assessore al lavoro della Regione Siciliana, Prof. Sebastiano Caruso, Ordinario di Diritto del Lavoro a Catania, considera di fondamentale importanza tale attività di controllo per mantenere alta l’attenzione sul rispetto dei contratti di lavoro e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Durante il servizio si sono ottenuti i seguenti risultati:

–       Ispezionate 5 aziende e verificate 14 posizioni lavorative;

–       scoperti 6 lavoratori “in nero”;

–       sospesa l’attività imprenditoriale di una prima impresa commerciale cinese a Catania per avere impiegato 1 lavoratore “in nero” su 4 presenti;

–       Sospesa l’attività imprenditoriale di una seconda attività commerciale cinese a Catania per avere impiegato 5 lavoratori “in nero” su 6 presenti;

–    denunciati i 2 titolari delle attività imprenditoriali per l’illecito utilizzo di impianti di video sorveglianza senza l’autorizzazione della Direzione Territoriale di Catania e in mancanza di accordo sindacale come previsto dallo Statuto dei Lavoratori;

– denunciato il titolare di un’impresa commerciale di abbigliamento, per la presenza di impianti di estinzione scaduti e per inidoneità igienico-sanitaria dei locali assistenziali;

-elevate ammende per 28.000 euro;

-accertate sanzioni amministrative per 31.000 euro;

-recuperati contributi INPS per 7.500 euro.

Lo sforzo dell’Arma nella quotidiana lotta ad ogni forma di illecito contrattualistico e di sicurezza, viene prodotto nella speranza che passi il concetto, per ogni lavoratore, di avere un contratto equo, una retribuzione aderente al contratto nazionale di lavoro del settore di appartenenza, delle condizioni di lavoro sicure e dignitose. Nel commercio, come nell’industria, così nell’edilizia, il lavoratore deve avere un c.d. “minimo sindacale” che riunisca le caratteristiche elencate al fine di elevare e qualificare sempre di più la cultura del lavoro e la società civile.

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