A.N.A.S. auspica un aiuto economico alle famiglie povere della Sicilia

anas carcaci motrikamenIn Sicilia, una famiglia su tre è indigente: 547 mila famiglie vivono in una situazione di “povertà relativa”, cioè con un reddito insufficiente a garantire una vita dignitosa a tutti i componenti; sono invece 180 mila le famiglie in condizioni di povertà assoluta.

E’ quanto emerge da un’indagine dell’Istat sulla povertà, e che fa dell’isola (insieme alla Calabria), la regione più povera d’Italia.

 

Un aiuto economico è l’obiettivo del disegno di legge che introduce il reddito contro la povertà assoluta, presentato in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni ai capigruppo dell’Assemblea regionale.

Con questo provvedimento si vuole dare risposta, in termini di sostegno, alle famiglie in difficoltà” ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, durante la conferenza stampa.

 

Il ddl contiene pochi articoli: siamo in una fase avanzata perché vogliamo il reddito di cittadinanza. Ritengo che l’Europa debba riflettere e debba riflettere anche l’Italia” ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, all’Ars, parlando della proposta di legge.

La norma non prevede il rilascio di contributi in denaro ma di integrazioni al reddito sotto forma di carta acquisti: il valore della carta acquisti sarà determinato attraverso un apposito calcolo commisurando la differenza tra il reddito disponibile e la soglia di povertà calcolata dall’Istat.

Tutte le famiglie che avranno un reddito al di sotto della soglia di povertà si vedranno recapitare carte acquisto per un valore sufficiente a raggiungere il reddito minimo.

I beneficiari saranno individuanti con un regolamento attuativo; la richiesta della carta acquisti va effettuata presso un centro di assistenza fiscale o un patronato e il rilascio e’ subordinato alla sottoscrizione di un progetto di inclusione sociale gestito dai servizi sociali. Possono inoltrare domanda coloro che, alla data di entrata in vigore della legge, siano legalmente residenti da almeno dodici mesi nella regione.

Chi non informa l’amministrazione circa eventuali incrementi nella sua situazione reddituale tali, perde istantaneamente e per i cinque anni successivi il diritto a riceverla; stessa previsione per coloro che mentono sulla propria capacità reddituale.

Comporta l’immediata decadenza dal diritto, il rifiuto a consentire l’accesso alla propria abitazione, a beni registrati, a conti correnti, a titoli o ad altre informazioni, agli incaricati della regione che provvederanno a comunicare alle competenze giudiziarie eventuali violazioni.

 

A.N.A.S. come associazione presente in tutta Italia e che da anni è impegnata anche nella solidarietà sociale è da tempo testimone di quante persone siano in difficoltà; ci si augura che questo disegno di legge possa attuarsi in realtà al fine di sensibilizzare situazioni delicate per tante famiglie dell’isola.

 

 

Valentina G.

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