In che modo il consumo di alcol può incidere sulla prestazione sportiva?
Sappiamo bene che piccole dosi d’alcol, tutto sommato, sono tollerabili dal nostro organismo. Addirittura vecchi miti sostengono l’azione benefica, a livello cardiaco, del cicchetto di vino.
L’alcol ha un importante contenuto calorico e con ciò va ad alterare gran parte delle reazioni metaboliche che avvengono nel nostro organismo.La sua ossidazione, infatti, richiede al fegato un impegno notevole.
Esso favorisce la produzione e l’accumulo di composti acidi come il lattato e corpi chetonici, abbassando, di conseguenza, il pH del sangue. Ciò può essere la causa di stanchezza, cefalea, nausea, vomito, ecc.. Inoltre, l’alcol, è responsabile della diminuzione d’efficienza nel trasporto ematico del ferro, minerale coinvolto nei processi di produzione dell’ATP e nel trasporto dell’ossigeno.
Fungendo anche da vasodilatatore, crea, inevitabilmente, problemi alla termoregolazione, provocando così spiacevoli conseguenze come: aumento del battito cardiaco, sudorazione eccessiva, mal di stomaco, crampi. Il sangue, dinnanzi ad una tale situazione, corre in soccorso dei distretti in crisi, abbandonando i muscoli che così avranno meno forza e meno resistenza.
Chi crede di smaltire l’alcol con l’aiuto dell’attività fisica è inconsapevole degli effetti reali di questo. Dal momento che l’alcol è un potente fattore disidratante, aumentare la sudorazione, attraverso l’esercizio fisico, non è salutare .
È evidente che l’alcol non produce solo danni a lungo termine (fegato), ma anche a breve termine.
Un’assunzione regolare di alcol pari a 500 cc di vino al giorno ha un’azione penalizzante già dopo tre mesi. Risulta altresì evidente che i danni sono legati sì alla quantità, ma anche alla continuità.
Palermo
17 Marzo 2016
Giusy Modica