ANAV: I SERVIZI FERROVIARI SONO UNA RISORSA PER LA SICILIA, MA SERVE UN SISTEMA EFFICIENTE

Ci voleva veramente il crollo dell’ennesimo ponte per far sbloccare lo stallo del sistema dei trasporti siciliani. È proprio verosiamo di fronte a una conquista della Sicilia come dice il presidente Crocetta. Meglio tardi che mai”commenta il presidente ANAV, Antonio Graffagnini. “Le istituzioni non dovrebbero però limitarsi a reagire agli eventi, ma anche programmare, come chiediamo da tempo. Dispiace poi leggere su alcuni quotidiani dell’Isolachela responsabilità dei ritardi sarebbe in capo alle autolinee. Di certo non sono le autolinee private a bloccare il rinnovamento del sistema dei trasporti in Sicilia,così come a rallentare il rifacimento delle obsolete infrastrutture, compresii binari borbonici e non adeguati,per non parlare della scarsa manutenzione stradale. Le imprese rappresentate dall’ANAV condividono la scelta della Regione di investire ed adeguare le infrastrutture anche se, per obbligo di chiarezza, serve precisare che sulla Palermo – Catania la Regione paga ogni chilometro percorso dai treni 12 euro, contro 0,70 centesimi dell’autobus. La Regione è però libera di offrire servizi quindici volte più costosi di quelli degli autobus. Infine sui 40 treni Minuetto misteriosamente scomparsi, volere far credere che siano spariti per volontà dei gestori di autolinee, equivale a dire che il topolino si è mangiato l’elefante!”.

L’ANAV – l’Associazione degli operatori privati di autolinee – ha più volte, anche recentemente, chiesto un tavolo tecnico di confronto per conoscere i programmi della Regione, da presentare ai vettori ed ai 1.500 lavoratori che ogni anno garantiscono gli spostamenti di 30 milioni di passeggeri e che percorrono con gli autobus 48 milioni di chilometri.

“Le aziende private si sono mostrate nei fatti competitive ed efficienti per mancanza di sprechi e bassi costi di esercizio. Il sostegno che le aziende private ricevono dalla regione è meno della metà di quello che gli altri operatori ricevono nel resto d’Italia (la media di corrispettivo in Sicilia è di1 euro per ogni chilometro percorso dagli autobus, contro la media italiana di 2,2 euro )”conclude Antonio Graffagnini a nome delle società rappresentate.

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