L’intervista ad una socio sulla questione politica-economica della nostra Nazione

trio3Buongiorno signor “Invisibile”! Buongiorno a Lei.
Sappiamo che Lei è un attento osservatore della politica e dell’economia nazionale ed estera. La ringrazio per l’attenzione, ma le posso assicurare che sono notizie infondate. Certo, al riguardo, ho le mie idee, ma sicuramente non sono l’esperto che voi credete.
Noi saremmo felici, se Lei potesse darci una lettura sia del fenomeno politico sia di quello economico.
La questione sembra complessa come la si vuole fare apparire, spesso imbrigliata in dibattiti sterili senza soluzioni di continuità, ma, vi assicuro la realtà è lineare e perdippiù, si fonda su radici storiche che hanno portato all’unità d’Italia.
O meglio, la questione la posso sintetizzare in modo semplice.
Avete presente l’Italia che si estende geograficamente dalle alpi alle piramidi, unico esempio e bellezza che ci invidiano in tutto il mondo?
Dimenticatela da ora in poi!!! La politica e solo la politica è stata capace di tagliare il territorio in tre parti, senza soluzione di continuità.
Per facilitare la comprensione adesso immaginate di viaggiare su di un treno dove sono previste solamente tre fermate per ammirare e sentire il grado di tossicità che si respira da Nord a Sud.
Il Nord è interessato dal fenomeno “patologico” della Lega;
Il Centro passa per Roma, dove si discute di tutto di tanto, ma….. non si decide nulla.
(Per ragioni facilmente comprensibile non si passa da Arcore per non disturbare il Premier Dott. Silvio Berlusconi ed il Ministro On.le Umberto Bossi, intenti a (dividersi .. la torta) e decidere per tutti.
Il Sud ha il sole e sotto questo tanta confusione che oscura gli uomini di valore morale e culturale.
Mi corre l’obbligo di fare una doverosa premessa: da ora in poi lei non mi sentirà parlare di partiti ma di movimenti.
Se Lei mi autorizza, farei, prima, una disamina dello stato delle cose, cioè, parlerei dalle motivazioni che hanno dato vita ai movimenti e successivamente dire perchè i movimenti hanno fallito nei loro progetti.
Semplicemente perché i loro progetti erano e sono sbagliati!!!.
Oggi si parla di progetti e non di partiti in quanto, come è noto, i partiti hanno, seppur da un punto di vista ideologico, come finalità, quella di perseguire il bene comune, mentre, i progetti hanno alla base l’interesse del gruppo, l’interesse degli uomini che hanno mangiato e continuano a mangiare, come direbbe mio nonno: “a quattro ganasce”.
– Nel Nord Leghista la logica esistenziale è quella di annientare e polverizzare la capitale. Il loro motto comune è “Roma ladrona” che va spogliata di tutto, a vantaggio dei gruppi imprenditoriali, o, in caso di mancanza di fiducia, dei loro familiari.
Il motto comune delle camice verdi di Bossi, la c.d. Lega, può sintetizzarsi nella spasmodica richiesta di “nord capitale” – “caput mundi”, richiesta di separazione e di federalismo fiscale a tutti i costi!
-. Al Centro esiste il bel Parlamento in pompa-magna nei bei palazzi nobiliari composto da Parlamentari, onorevoli-senatori, poco importa se, con o senza portafoglio, fanno infatti soldi a palete, nominati dai proprietari dei movimenti c.d. pseudo partiti, a cui debbono tutto ed ai quali debbono rispondere. (queste poche riflessioni ci consentono di far capire che il popolo non è rappresentato da nessuno cosi come il bene comune).
– Il Sud è da sempre considerato laboratorio politico o forse sarebbe meglio dire: “calderone politico”, ecco perché l’Italia ha un Ministro che sia chiama Calder..
Vi chiedete se esiste tra le parti politiche una ed una sola possibilità di contatto?
Invero, Si, miei cari! A vantaggio del federalismo fiscale il Sud viene chiamato in causa dall’On.le Senatur come: la feccia umana, sud parassita; palla al piede ed altre espressioni piu o meno offensive rivolte a gente onesta che ha versato il sangue per fare l’Italia; o rivolgendosi al Centro i leghisti dicono: Governo ladro ecc. (come se al Governo ci fosse un terzo e non anche loro).
Forse i leghisti, cari amici, qualche ragione c’è l’hanno, sapete perché?
Perché il Sud è stato ridotto dai nostri uomini di Governo come “un colabrodo, fà acqua da tutte le parti”. Infatti al Sud non c’è unità, esiste una compagine variegata di movimenti es: forza sud; noi sud; mpa; il sud siamo; partito del popolo siciliano, spesso accozzaglie umane senza ideali, senza valori, con l’unico scopo di guadagnarsi una “poltrona d’oro”, per la vita, per loro e per le sette generazioni. Ecco perché gli aborti non finiscono mai! Ecco perché i più fortunati, o per meglio dire, i più appoggiati dai compari, partoriscono mostri!
Povera Sicilia tanto amata quanto disperata che giace da tempo all’ombra dei cipressi!!!!

Mi scusi, mi sembra di capire che Lei ha rappresentato la politica Italiana degli ultimi 20 anni? Si certo, e aggiungo che per me la politica è una cosa seria. Ritengo che oggi la politica vada illustrata e descritta con un linguaggio semplice per essere compresa dai più, pur essendo consapevole che la vostra rivista è rivolta ad un pubblico di levatura medio/alta.
In proposito, vorrei citare un esempio per comprendere i danni che in politica possono creare “le cose mal dette, gli equivoci, i mezzi termini”. Un esempio calzante chiarisce il senso del mio modo di comunicare: il movimento di Forza Italia creato da Berlusconi era nato per essere strutturato su basi liberali; al contrario, oggi la storia ci testimonia come il gruppo dirigenziale della medesima corrente politica, vuoi per confusione di informazione vuoi per tornaconto, ha confuso il liberismo con il libertinaggio.
Pertanto, oggi trattare la vicenda italiana in modo chiaro significa: essere semplici.
Ci può spiegare perché, a suo giudizio, i movimenti nati dopo gli anni 90 ad oggi non ne hanno “indovinata” una? 
Lei mi pone una domanda interessante! Nel caso dei movimenti Leghisti questi non hanno tenuto conto di una nozione di economia elementare e precisamente: con un costo del mercato del lavoro totalmente diverso fra le nazioni dell’U.E, la moneta unica avrebbe spinto le aziende verso quegli Stati ove il costo del lavoro e degli oneri riflessi è nettamente inferiore creando all’interno dello stesso sistema economico, il fenomeno “c.d. della delocalizzazione” con la inevitabile emorragia di persone e di reddito verso Stati con un sistema economico più garantista per i profitti.
Tralasciando un’analisi di macroeconomia, è proprio questo che ho voluto evitare, Le anticipo, sin d’ora, che sono disponibile a collaborare con voi per trattare alcuni aspetti significativi dell’attuale problema politico/economico che ha messo in ginocchio la Nazione per dare suggerimenti diretti a migliorare la qualità della vita dei cittadini che debbono ritornare ad esser “Protagonisti”.
Non avevo dubbi, la Sua analisi, di certo, potrà aiutarci a dare qualità all’informazione.
Mi permette di fare una sintesi di ciò che ha detto, per valutare insieme se sono stati carpiti gli aspetti più interessanti?
Prego…. L’ascolto con interesse!
Vorrei ancora una volta partire dal NORD.
La Lega, con inaudita superficialità, ha strutturato un movimento basato su una strategia politico – economica che, riferita alla nuova realtà, si è rivelata sbagliata. Eppure una buona consulenza economica e di mercato avrebbe evitato l’inutile fallimento di un sistema chiuso su se stesso. Tutti infatti si dovevano aspettare che il sistema sarebbe prima o poi “imploso” per quel ragionamento del costo del lavoro, ho capito bene?
Si, certamente, lei ha saputo tracciare in breve l’essenza del problema.
A mio avviso si dovrebbe aggiungere che il movimento Leghista ha guardato al passato e non la futuro. Bene!
Parliamo adesso del SUD.
Si, il Sud ravviso che abbia avuto sin dall’unità d’Italia un problema!.
Quale? A seguito dell’unificazione (non sto dicendo nulla di nuovo basta leggersi Terroni di Pino Aprile), il Governo Nazionale ha adottato la strategia di togliere al popolo meridionale (il Sud) la storia, le origini, e, per qualche aspetto, anche la dignità!.
Su cosa fonda quest’analisi direi cruenta e, per alcuni aspetti, drammatica?
Caro mio illustre Signore tutti sanno che il meridione sino al 1860, che non era Sud, bensì, il regno delle due Sicilie, era la terza potenza economica mondiale. Con l’unità d’Italia si è pensato bene di cancellare questo dato importante, mettendo al Governo rappresentanze di persone (appannaggio per il popolo) che rispondevano esclusivamente alla logica dei movimenti del Nord.
Con azioni studiate, si è annichilita la memoria collettiva del popolo vincente e vittorioso, sino a fargli rinnegare le origini. Oggi, e ancor di più nel passato, il meridionale, tende a rinnegare la proprie origini.
Le cito un paradosso che la politica ha voluto inculcare nella mente del popolo: il Sud con una storia gloriosa si reputa spersonalizzato e privo di idee; il Nord che non ha storia, questa l’ha creata a proprio vantaggio e tornaconto.
Ciò, preciso, lo crede il popolo, la massa, strumentalizzata dai politici corrotti. Sull’ignoranza i politici a proprio tornaconto, sulle vere basi della gloria e della potenza, hanno fondano la propria fortuna.
Il meridionale pensante, tuttavia, è a conoscenza di essere parete integrante di una grande tradizione, ma, non riesce a trovare una testa di ariete che lo liberi dallo stato di soggezione ove è stato relegato dalla politica “imprenditoriale”.
Infatti, egli spesso si affida a quanti, in nome dell’AUTONOMIA, sfruttano il Sud per i loro interessi personali.
Oggi si registra che i movimenti meridionalisti cambiano con una velocità spesso settimanale, ma, le persone che li fondano sono sempre le stesse.
Forse, sarebbe più saggio mantenere i movimenti e cambiare le persone.
E secondo lei, mi dica, perché oggi si assiste ad un fenomeno del tutto inverso? perché non cambiano le persone ma i movimenti?
Secondo me una delle ragioni potrebbe essere, uso il condizionale in quanto non ho in tasca la verità assoluta, che un movimento che si struttura, avvia una selezione naturale, cioè tiene conto esclusivamente dalla classe dirigente.
Ecco dove si crea la falla!!!!
Ecco dove nasce la spirale distruttiva! Partendo da questo presupposto i mediocri che sarebbero sopraffatti ed annichiliti se il movimento non si rinnova, creano, a loro volta, nuovi movimenti con a capo sempre gli stessi “leader”, ma, del “nulla”.
Caro interlocutore onesto, riteniamo la sua analisi “di valore”, tale da poter essere proposta ai nostri lettori, per ritrovare insieme una nuova coscienza etica e morale.
Ciò ci sembra il presupposto indispensabile per ritornare ad essere un popolo di grande tradizione e civiltà.
Naturalmente, se siete d’accordo, nell’accettare l’invito, vorrei partire dalle fondamenta del sistema economico Nazionale e cioè dall’affrontare insieme l’analisi del mercato unico e della moneta univa con pregi e difetti. 
Ovviamente rimango disponibile per nuovi incontri.
Bene! Per ora grazie ed a presto.

L’intervista ad una socio che ha scelto il pseudonimo “Invisibile”

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