La Sicilia ancora una volta in mezzo al mare: riflessioni sul decreto istitutivo del registro delle associazioni di promozione sociale siciliano

Il Portavoce nazionale dell’associazione, dopo le innumerevoli sollecitazioni rivolte alla Sicilia affinché recepisse finalmente la legge 383, arsprende atto che l’assessore Caruso ha istituito con decreto assessoriale il registro.
Se da un lato A.N.A.S. si ritiene soddisfatta di aver avuto un riscontro dopo ben 15 anni di assenza di un disciplinamento della materia, purtroppo dall’altro lato non può non costatare, con grande rammarico, la totale carenza dei contenuti del decreto assessoriale.
Pertanto il Portavoce nazionale invita i parlamentari siciliani a tutelare gli interessi delle associazioni siciliane attraverso la discussione della legge già consegnata ai parlamentari, la quale stabilisce, così come recita la legge 383, elementi mancanti nel decreto siciliano; tali elementi mancanti sono la non previsione di nessun fondo economico volto al sostegno di queste associazioni, penalizzandone la propria benefica azione nel territorio, e la totale mancanza di recepimento dell’articolo 7, comma 3, legge 383, il quale recita testualmente: “L’iscrizione nel registro nazionale delle associazioni a carattere nazionale comporta il diritto di automatica iscrizione nel registro medesimo dei relativi livelli di organizzazione territoriale e dei circoli affiliati, mantenendo a tali soggetti i benefici connessi alla iscrizione nei registri di cui al comma 4”.
Insomma, il decreto così com’è costituito contrasta decisamente con i principi generali della legge 383. Ancora una volta l’associazione, ancora impegnata in una visita istituzionale in Macedonia, constata con rammarico che la politica siciliana non è in grado di far valere intelligentemente l’autonomia siciliana, quel grande potere ottenuto dai padri siciliani.
Il Portavoce nazionale, di origini calabrese, sostiene che l’autonomia sarebbe dovuta essere una occasione per rendere grande la Sicilia, ma in mani incompetenti è diventata soltanto un grande peso per i siciliani.

 

Maria Valentina Pasta

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