Il mondo del vino italiano si veste di rosa

<<Noi donne abbiamo una spiccata capacità di analisi sensoriale e gustativa ed una speciale sensibilità. Il vino lo trattiamo come un figlio!>> Nadia Zenato

Le donne hanno una marcia in più, lo dimostrano ogni giorno con la loro red-couple-night-romanticcapacità, sensibilità, fiuto per gli affari, talento ed empatia, qualità che le fa risplendere di luce propria.
Il mondo degli affari del vino si tinge di rosa, le donne sono audaci, comunicative e dedite alla loro professione di viticoltrici e imprenditrici. Producono etichette importanti e di qualità, che esportano in tutto il mondo, in pochi anni hanno conquistato settori importanti del mercato mondiale e sono in continua crescita ed evoluzione.
Donne che con forza, intelligenza e dedizione hanno creato le loro aziende da zero o che a capo di quelle di famiglia ne hanno moltiplicato il successo. Hanno costruito un piccolo impero, spesso con fatturati milionari ed hanno creato l’eccellenza del <Made in Italy>.
Dal nord al sud Italia le donne si fanno riconoscere e lasciano il segno, creando un prodotto di nicchia, un proprio marchio, qualcosa di unico.
Elena Fucci ad esempio ha creato un vino di nicchia dal nome “Titolo”, nella sua azienda in Basilicata, vino rosso, che esporta in Canada e in Asia.
Anche Gaetana Jacono ex farmacista ha deciso di intraprendere la via di Bacco. Siciliana Doc, abilissima nel marketing ha preso in mano l’azienda di famiglia “Valle Acate”. Con grande caparbietà, dal 1993, produce 7 tipi di vino: il Zagra-grillo, il Bidis chardonnay, il Frappato, il Cerasuolo di Vittoria Classico Docg, il Moro Nero d’Avola, Rusciano-Syrah e il cru Tanè. Il 65% della produzione viene esportato all’estero. La Jacono ritiene che creare un vino significhi lasciare un messaggio di cultura e di buona imprenditoria siciliana. Un successo in rosa sugellato, nel 2014, quando Gaetana Jacono è stata nominata Ambassador di “We women for Expo”, network di donne di tutto il mondo che agiscono insieme sui temi dell’alimentazione, per migliorare il diritto al cibo.
A capo dell’azienda “Villa Medoro” in Abruzzo, troviamo Federica Morricone, laureata in giurisprudenza che ha deciso di fare della sua passione per il vino il suo lavoro, creando un’azienda da zero e cercando di carpire i segreti dei più “grandi” del settore.
Angela velenosi quando aveva 20 anni ha deciso di creare vini di qualità nella sua terra: le Marche. A capo della sua azienda “Villa Angela”, produce più di due milioni di bottiglie che esorta in Europa, Asia, Oceania e sud America con un fatturato da far girare la testa di nove milioni di euro.
È siciliano anche il progetto, ormai realtà, di Francesca Planeta, 39enne che ha creato l’azienda “Planeta” che si estende su 371 ettari di vigneti , Sambuca, Menfi, Vittoria, Noto e sull’Etna. Eccellenze enologiche distribuite in 70 Paesi del mondo.
E nelle cantine Ferrari con oltre cento anni di storia, Camilla Lunelli è la prima donna ad occupare una posizione di vertice curando la comunicazione del Gruppo. Conterranea anche Nadia Zanato , che insieme alla sua famiglia gestisce l’omonima azienda, che ha ottenuto un riconoscimento del marchio a livello mondiale.
E infine la Signora della Valpolicella Marilisa Allegrini proprietaria di un feudo che ha avuto riconoscimenti mondiali; insieme a Chiara Abbona che a Dogliani, in provincia di Cuneo, a capo dell’azienda di famiglia sottolinea: “non abbiamo mai fatto vini per ottenere buone recensioni, ma per esprimere quanto di meglio le nostre terre sanno regalare”.
Se un pittore dovesse dipingere una bottiglia di vino avrebbe in se tutta l’essenza delle donne, di queste donne, donne che combattono con dedizione, che amano il loro lavoro e che trattano il vino come fosse un oro prezioso o qualcosa di cui prendersi cura, qualcosa che ha una vita propria e che va amato e rispettato. Una bottiglia di vino è arte, cultura, amore e dedizione e le Donne del vino lo sanno bene!

 

Serena Smiriglia

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