Il mito di Atlantide. Parte 2

Secondo Platone, Atlantide si trovava oltre le Colonne d’Ercole, il limite estremo del mondo conosciuto: nel IV secolo tale limite corrispondeva a un punto non ben precisato tra la Rocca di Gibilterra e la montagna di Jebel atlantideMusa, in Marocco, rispettivamente sulla costa europea e su quella africana. Secondo altri sarebbero state nello Stretto di Messina.
Le ipotesi su il mito di Atlantide sono tantissime ed è un argomento che ha, da sempre, incuriosito studiosi, archeologi e avventurieri.
Per la mancanza di fonti prima di Platone, si ritiene che il mito di Atlantide sia solo una finzione letteraria, interamente elaborata dal filosofo greco; alcuni, tuttavia, hanno cercato di immaginare Atlantide come un luogo realmente esistito.
Ci sono state centinaia di proposte di localizzazione per Atlantide, al punto che il suo nome è divenuto un concetto generico, riflesso dal fatto che molti dei siti proposti non sono affatto nell’Oceano Atlantico.
Dapprima si è pensato all’America, continente in mezzo all’Oceano (Atlantico) che però ai tempi di Platone non era per nulla conosciuto; c’è chi crede che l’Antartide, un tempo terra fertile e rigogliosa, sia stata la sede di Atlantide; alcuni, sulla base dell’assonanza dei nomi e di una somiglianza etimologica, hanno accostato Aztlán, la leggendaria terra d’origine degli Aztechi, ad Atlantide; altra ipotetica collocazione è nel Mar dei Sargassi, oppure in Bolivia, nell’area dell’Altiplano, per via della presenza di una piana rettangolare corrispondente alle dimensioni specificate da Platone.
La maggior parte delle ipotesi avanzate di recente indicano la collocazione dell’isola nel più vicino Mediterraneo o nei suoi immediati dintorni, dove Platone più probabilmente poteva avere tratto i vari elementi per costruire il suo racconto.
È stato ipotizzato che Platone potrebbe avere tratto qualche ispirazione dai terremoti e maremoti che non molti anni prima, avevano ingoiato le isole di Elice e Bura; fu distrutta anche un’isola di nome Atalante, vicino Locri in Calabria; c’è chi sostiene che Platone si fosse fortemente ispirato nel modellare Atlantide sulla base delle sue esperienze a Siracusa, in Sicilia; alcuni identificano con l’isola di Cipro i resti del continente di Atlantide, altri hanno pensato al Sahara, che in periodi molto remoti, non era desertico ma ricoperto da foreste lussureggianti

Una tra le teorie più singolari sostiene che il mito di Atlantide non sarebbe altro che la memoria della civiltà cretese, che ebbe fine in circostanze non ancora ben chiarite: la causa potrebbe essere l’esplosione del vulcano dell’isola di Tera, attualmente Santorini, che provocò lo sprofondamento parziale dell’isola e giganteschi terremoti.
Un’altra teoria colloca le “colonne” di cui parla Platone nel canale di Sicilia e dunque l’isola di Atlantide sarebbe in realtà la Sardegna: un passo della descrizione platonica si vuole coincida con la forma della Sardegna. La Sardegna possiede ancora oggi zone pianeggianti situate alcuni metri sotto il livello del mare e ciò farebbe pensare che possa esser stata soggetta in passato a cataclismi legati al mare.
Nell’arcipelago delle Bahamas, al largo dell’isola di Bimini, due biologi hanno rinvenuto quelle che, apparentemente, sembravano delle semplici pietre ma, agli occhi dei primi subacquei che le hanno percorse a nuoto, sono sembrate una vera e propria strada. La Bimini Road, così è stata chiamata, si snoda da Nord-Est a Sud-Ovest lungo una linea retta per 800 metri, curvando solo alla fine: è formata da pietre calcaree rettangolari talmente perfette da sembrare essere state create dalla mano dell’uomo. La loro forma, benché erosa dal tempo, non trova nulla in natura che le somigli.
Otto Muck , scrittore tedesco, basa la sua teoria sulla contestazione della Deriva dei Continenti, facendo notare che mentre i profili continentali dell’Africa e dell’America del Sud sembrano combaciare, quelli sulle sponde opposte dell’atlantico settentrionale non combaciano affatto. Alcune prove paleontologiche dimostrano che nel periodo dell’Era Glaciale in Europa non arrivava la Corrente del Golfo per via della presenza di una massa continentale proprio al centro dell’Atlantico: come se esistesse un buco che egli definì “l’ombra di Atlantide”.
La scienza ufficiale dichiara che non c’è alcuna prova che sia esistito un continente oltre lo stretto di Gibilterra e quanto ci sia di vero o quanto sia frutto della fantasia, nel mito di Atlantide, forse a nessuno sarà mai dato dirlo ma la ricerca delle vicende di questa misteriosa terra e della sua progredita civiltà, affascinano ancor oggi e spingono ad intraprendere indagini e studi sempre nuovi.
Valentina G.

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