È possibile pentirsi di essere diventata Mamma?

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È difficile accettare di pentirsi di essere diventate madri. Secondo la sociologa israeliana Orna Donath il mondo è pieno di genitori pentiti. La ricercatrice della Ben Gurion University  ha appena dato alle luce il saggio Regretting Matherhood pubblicato in Germania. Questo libro ha scatenato un grande dibattito anche tra psicoterapeuti italiani. È davvero possibile dentisti di avere avuto un figlio?

Pentirsi di essere diventate madri non è affatto semplice, secondo Monica Masoni, psicologa dell’Istituto Romano Leonarda Vaccari, ciò significa innanzitutto fare luce sulla propria verità senza mentire a se stessi. È un atto profondamente e coraggioso, “molte donne scoprono nel percorso di analisi che diventare madri per loro è stata più una risposta inconscia a pressioni sociali che una scelta libera. Altre volte, l’emozione del pentimento – perché il pentimento è un’emozione- arriva dopo una delusione provocata dal figlio”. In ogni caso per conoscere i motivi questo rifiuto bisogna interrogarsi allungo. Esiste comunque un istinto biologico alla maternità. Esso però è un sentimento che si può manifestare in modo ambivalente. Infatti anche nella mitologia antica il concetto di modernità si estendeva dalla madre generosa alla Demetra fino alla madre che tratteneva i figli nel suo ventre,.

Nel libro di Orna Donath ci sono diverse testimonianze di donne pentite legate da un unico sentimento: l’odio per un figlio si sostanzia nell’odio  per un sentimento che incatena le madri in una sorta di dipendenza destinata a durare per tutta la vita. Ormai dal novecento nella nostra civiltà, quella occidentale, essere madre è diventata una scelta consapevole o comunque dovrebbe esserlo, anche se non sempre lo è. Per Enrichetta Buchli  psicoanalista junghiana, alcuni disturbi degli adolescenti sono legati al fatto che le madri si siano pentite della maternità. Questi bambini sono stati allevati senza empatia proprio perché le madri erano convinte di avere rinunciato a troppe cose per essa.

Qui quindi si chiede la Buchi: ha ancora senso di identificare la figura femminile nel profilo di “Mamma”?

Smiriglia  Serena

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