Che sia una festa vera tra riflessioni e progetti per il rilancio del paese attraverso riforme strutturali per creare lavoro

In occasione del  primo maggio, festa dei lavoratori, il Presidente della rete ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale) nell’augurare a tutti i soci, amici e simpatizzanti, ha voluto precisare che tutti siamo lavoratori, al di la del censo e della situazione estemporanea.

Il lavoro, come è noto,  è l’unico mezzo che consente all’uomo di avere un reddito che gli consente a lui ed alla propria famiglia di soddisfare i bisogni.

Per cui i lavoro puo essere piu o meno fisico o intellettuale, ma è sempre lavoro (dal dipendente all’imprenditore -sono tutti lavoratori), e la retribuzione dovrebbe essere tale da consentire al lavoratore ed alla sua famiglia di vivere una vita dignitosa nel rispetto delle libertà costituzionalmente garantite. 

Oggi, ha precisato il presidente, viviamo un momento particolarmente delicato, da un lato “la sospensione della Costituzione” e dall’altro lato il lavoro sempre piu precario e sotto pagato e spesso inesistente. Fenomeno che si è gia verificato in passato con conseguenze nefaste.

In fatti, la mancanza di reddito, come è noto, porta ad una riduzione della spesa, che a sua volta impone agli imprenditori di ridurre la produzione  licenziando lavoratori. Conseguentemente le famiglie avranno sempre meno risorse finanziarie per comprare i beni e servizi prodotti dall’impresa. Le conseguenze economica di detti fenomeni congiunturali sono noti, esempio la grande crisi del 1929.

Il presidente, nel rinnovare gli auguri a tutti di un buono primo maggio, ha evidenziato come si stia riproponendo  la presenza di due paesi – Italia: uno legale e l’altro reale, cosi come si era gia verificato nel  1904 quando fu nominato Giolitti Presidente che, prendendo atto della situazione in cui versava il paese varò una serie di riforme strutturale che permisero all’Italia di svilupparsi e creare benessere per il popolo. Fu sviluppato un sistema libera con garanzie per i lavoratori. Ci si augura, ha concluso il presidente, che dopo questo periodo di crisi sociale che ha creato disorientamento e fragilità sociali la Politica abbia il coraggio, la forza e la lungimiranza di saper varare riforme strutturali che creino le condizioni di sviluppo, quindi lavoro, e benessere per i cittadini. 

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