Anche la magistratura onoraria dice NO ALLA POLITICA DELLA PREPOTENZA, ed annuncia nuove proteste

La Unimo e Federmot esprimono soddisfazione per i dati di adesione, circa del 95%, alla astensione unitaria dalle udienze civili e penali della IMG-20170205-WA0017magistratura onoraria occorsa dal 20 al 25 febbraio che segue alla grande manifestazione tenuta il 16 febbraio davanti al consiglio superiore della magistratura, a cui hanno partecipato quasi 800 colleghi provenienti da tutta l’Italia, ciascuno con il suo bagaglio di rabbia e di delusione per le risposte ministeriali alla richiesta di giustizia per i giudici e per i vice procuratori onorari precari.

5000 magistrati onorari, per lo più sconosciuti al cittadino,  hanno espresso una protesta compatta, in ogni sede, con la conseguenza che milioni di processi civili e penali sono letteralmente “saltati”.

Denunciano le 5000 famiglie la assenza di risposta da parte del Ministro Orlando alla richiesta di superamento della precarietà, dell’assenza di tutele previdenziali ed assistenziali, di una certezza retributiva, come invece invocato dall’EUROPA con le sue direttive e con la pronuncia del comitato dei diritti sociali europeo di recente pubblicazione.

Eppure, nonostante la riforma organica della magistratura onoraria si presentasse come una fervida occasione per raccordare la posizione giuridica della categoria con i principi costituzionali ed europei del diritto alla degna retribuzione e garanzie previdenziali, tale momento che poteva essere storico non è stato colto.

Stupisce che a fronte delle costanti richieste da parte di tutte le associazioni di categoria di riapertura del tavolo tecnico, ormai silente dal lontano I dicembre 2015, il ministro e il suo apparato burocratico abbia preferito confezionare la riforma senza il contributo di chi la stessa subirà personalmente sia sul piano economico sia sul piano psicologico.

Riteniamo assolutamente necessario denunciare il metodo seguito da questo ministero che ha ignorato le istanze, proposte, richieste della categoria, opponendo un semplice silenzio e tutt’ora, nonostante la riuscita manifestazione e la compatta astensione, continua a non indire il tavolo tecnico con le associazioni, ultimo baluardo rimasto di una democrazia ormai lontana nei ricordi.

Altrettanto assordante è il silenzio dei media radio televisivi che hanno preferito seguire le gesta dei tassisti, ignorando una manifestazione composta ma pregna di sofferenza, ignorando una astensione compatta su base nazionale di cinque mila magistrati onorari, mostrando un colpevole disinteresse verso chi quotidianamente agli stessi tassisti e giornalisti ha sempre risposto con produttività altissima  alla domanda di giustizia

Anche la magistratura onoraria dice NO ALLA POLITICA DELLA PREPOTENZA, ed annuncia nuove proteste!

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