Violenza sulle donne

La violenza sulle donne è un fenomeno in crescita esponenziale; oltre cento donne in Italia ogni anno vengono uccise da uomini e ai femminicidi si aggiungono violenze di ogni altro tipo: sono migliaia nel nostro Paese le donne aggredite, picchiate, perseguitate o sfregiate.

116 le donne uccise fino ad oggi, in Italia e quasi sette milioni di donne hanno subito violenza, fisica o psichica, nel corso della loro vita: lo scorso 25 novembre si è celebrata la “Giornata Internazionale per L’Eliminazione Della Violenza Sulle Donne” che invita a riflettere e a impegnarsi per garantire un aiuto concreto alle vittime di un fenomeno tanto diffuso e complesso. Istituita dall’Onu e celebrata il 25 novembre di ogni anno, ha avuto, tra le tante iniziative, di particolare rilievo la manifestazione a Roma “Non una di meno”.

Quello che le associazioni organizzatrici del corteo hanno proposto è la stesura di un piano femminista contro la violenza sulle donne: un elemento di assoluta novità come espressione dell’ambizione e dell’autorevolezza del movimento delle donne.

In Italia non esiste un’indicazione istituzionale continuativa e coerente che interpreti la violenza di genere come problema strutturale. I centri antiviolenza, molti dei quali nati come luoghi autogestiti, sono ancora sotto-finanziati e il meccanismo della devoluzione dei fondi è spesso inefficace: pochi giorni fa è stato sgomberato un centro antiviolenza di Lecce, accusato di essere abusivo, e a giugno sono stati chiusi centri antiviolenza a Roma, Napoli e Palermo.

Secondo gli ultimi dati forniti dalla Polizia sembrerebbero in lieve diminuzione i femminicidi, ma non cambiano, invece, i dati sui maltrattamenti: negli ultimi cinque mesi, in Italia, sono state uccise oltre 25 donne, più di una a settimana. Sono 3 milioni e 466 mila in Italia, secondo l’Istat, le donne che nell’arco della propria vita hanno subito stalking, atti persecutori da parte di qualcuno.

Le donne vittime di violenza di genere appartengono a tutte le classi sociali e culturali, ed a tutti i ceti economici; nella gran parte dei casi gli aggressori sono i familiari stessi, ex mariti, fidanzati o compagni, seguiti dagli amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio. Secondo quanto riportato dall’Oms, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita: è chiara la drammaticità del fenomeno a livello mondiale e la necessità urgente di un intervento di prevenzione.

La violenza maschile sulle donne assume molteplici forme e modalità: la violenza fisica comprende l’uso di qualsiasi atto guidato dall’intenzione di fare del male e tali forme ricorrono nei reati di percosse, lesioni personali o violenza privata; la violenza sessuale comprende l’imposizione di pratiche sessuali indesiderate e lesive della dignità come atto di umiliazione, di sopraffazione e di soggiogazione, che provocano nella vittima profonde ferite psichiche oltre che fisiche; la violenza psicologica non si tratta di un impeto d’ira momentaneo ma di un tormento costante e intenzionale con l’obiettivo i sottomettere la vittima e mantenere il proprio potere e controllo; la violenza economica impedisce l’indipendenza economica della vittima e spesso non permette la sottrazione da una relazione di maltrattamento; lo stalking è un comportamento atto a molestare la vittima e a porla in uno stato di soggezione, con l’intento di compromettere la sua serenità e non farla sentire libera.

 

Valentina G.

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