Summit internazionale per un governo di unità in Libia

La conferenza internazionale che si è svolta alla Farnesina e presieduta dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e dal segretario di Stato americano US, European and Arab leaders pose for aJohn Kerry, rappresenta un primo passo per portare fuori dal caos il paese, dove l’Isis sta avanzando minacciosamente e punta all’Europa.

“Alla Conferenza di Roma sulla Libia si è registrata una convergenza senza precedenti, un sostegno unanime sull’intesa raggiunta tra le parti libiche in merito al governo di unità nazionale”.
Così, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni ha detto al termine della Conferenza di Roma, sottolineando il ruolo fondamentale dell’Italia nel quadro delle decisioni Onu e nel nuovo governo per la stabilizzazione del Paese.

Quaranta giorni di tempo per formare un governo di unità nazionale in Libia: un accordo che, si spera, sarà firmato mercoledì in Marocco, ma sul quale si è lavorato fino all’ultimo e non solo alla Farnesina; il documento ha incassato il «pieno sostegno» da parte dei 18 stati presenti oltre che da Onu, UE, Ua e Lega Araba.

Fiducioso anche Martin Kobler, inviato speciale Onu, che durante il summit ha dichiarato “Il nostro messaggio a chi si oppone all’accordo è che dobbiamo dimenticare le divergenze del passato e guardare avanti, perché il popolo libico vuole un governo di unità nazionale”; in seguito ha ringraziato il ministro degli Esteri italiano per aver organizzato e ospitato il summit internazionale, proprio con un ottimo tempismo.
Valentina G.

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