San Marino. “Il Titano ha grandi potenzialità”. Di Stefano Ercolani (Asset Banca)

stefano montanariSappiamo dalla Storia che la generosità compete alle persone con mezzi finanziari modesti e che la munificenza è invece riservata a chi dispone di risorse ingenti. Si tratta di due virtù importanti, la prima si manifesta a livello privato, la seconda ha un ruolo soprattutto nella sfera pubblica. E ciò era vero tanto in passato quanto ai giorni nostri. Non bastano però gli sforzi dei singoli, è importante che istituzioni pubbliche e private lavorino all’unisono. Il cuore del problema per San Marino è attrarre investitori e turisti ed è là che devono essere rivolti tutti gli sforzi. Vero è che in campo storico-artistico si è fatto molto, penso al recupero di ville antiche come Villa Filippi ma il pensiero corre anche inevitabilmente ad altre ville, la villa Malagola che versa ad oggi in uno stato di forte degrado. E fuori confine le cose non vanno meglio se si pensa al destino ancora purtroppo incerto di un’altra villa storica: Villa Mattioli. Vale la pena visitare un luogo solo se esso custodisce e racconta una storia che va necessariamente rappresentata per attrarre il suo pubblico.  Le persone poi sono attratte non solo dalla storia ma anche dallo sport. Pasolini del calcio diceva che esso è l’unica rappresentazione sacra del nostro tempo. Lo sport – quello buono – fa infatti bene a chi lo pratica e a chi lo guarda perché esso è un atletismo del cuore prima che del corpo e del cervello (si crea prima dentro di sé e poi fuori per gli spettatori). E’ una scienza alchemica dove la magia si raggiunge solo e soltanto con la tecnica, con la disciplina, con la cultura del lavoro. Puntare sullo sport significa allora puntare su tutto il resto. Così San Marino dovrebbe dotarsi di un palazzetto dello sport di almeno 5000 posti istituendo un bando internazionale per la sua progettazione cui far partecipare architetti sammarinesi ma anche stranieri.  In questo modo la nuova struttura potrebbe attrarre investitori esteri ed essere progettata con soluzioni rivoluzionarie, specie riguardo ai materiali e alle tecniche costruttive innovative. E dalla solidità delle sue strutture si scoprirebbe l’eco delle grandi opere dei costruttori del passato (la loro indimenticata lezione) sebbene esso andrebbe inequivocabilmente verso il futuro. Il palazzetto sarebbe un contenitore di idee e di eventi e gare internazionali (dovrebbe pertanto adattarsi ad ospitare gli sport più vari, diventare all’occorrenza per esempio una pista di ghiaccio) di interesse tale da richiamare un gran numero di spettatori. E’ quel che già avviene con il Rally legend che nella sua qualità di motore di idee ne rappresenta l’esempio perfetto. Per farlo, come si diceva, occorrerà lungimiranza da parte di tutte le istituzioni, pubbliche e private. L’investimento in cultura e sport si rivelerà foriero di grandi benefici nel medio-lungo termine perché solo un Paese che investe può contare in un futuro possibile. Negli ultimi tempi tutti hanno parlato di austerity  ma essa dà risultati solo nel breve termine. Del resto se non si investe il futuro si confermerà all’insegna di crescita anemica e alta disoccupazione e il debito ereditato dal passato anziché diminuire non farà che aumentare e aumentare. Per questo l’auspicio è che si torni tutti a scommettere sulle grandi potenzialità del Paese.

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