Campagna contro lo spreco alimentare

L’A.N.A.S. in prima linea contro gli sprechi alimentari

Nell’ambito del progetto “Percorsi di inclusione sociale” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Avviso 1/2017 -, l’A.N.A.S. ha avviato una campagna di sensibilizzazione per far riflettere sull’importanza, non solo di prevenire gli sprechi, ma di promuovere il recupero e la valorizzazione delle eccedenze.

Facendosi forte dell’esperienza pluriennale maturata nella raccolta e distribuzione di derrate alimentari da destinare agli indigenti, ripropone su scala nazionale un progetto già realizzato in Sicilia, denominato I.SOL.A. (Integrazione SOLidarietà Alimentare).

L’elemento distintivo, rispetto a tutte le altre attività similari, è l’aspetto della localizzazione e della continuità territoriale. Esso si basa sulla riduzione delle due variabili che quotidianamente ci rincorrono: lo spazio e il tempo. In concreto, l’intervento agisce recuperando e ridistribuendo le eccedenze laddove queste si vengono a formare. Banalmente, ciò che si recupera in una piccola città rimane nella stessa città. Ciò che si recupera in un quartiere di una grande città viene ridistribuito e utilizzato nello stesso quartiere, tagliando così i costi di trasporto e stoccaggio. In pratica una sorta di Km zero del recupero. In sostanza si tratta di mettere direttamente in contatto chi ha il problema di dover gestire queste eccedenze, principalmente attività commerciali ed enti pubblici (scuole, ospedali, caserme, ecc.), con chi, in realtà, potrebbe utilizzarle (cioè il mondo for profit e il mondo no-profit), creando una Rete Locale di Solidarietà Sostenibile.

Le imprese che aderiranno alla rete, oltre a ridurre enormemente il costo dei rifiuti, potranno aumentare la loro visibilità sul proprio territorio, grazie alla cosiddetta “pubblicità positiva”, implementare e aumentare la responsabilità sociale delle proprie azioni, aumentare il beneficio economico e fiscale grazie agli sgravi previsti dallo Stato.

È importante che le misure anti-spreco coinvolgano non solo le imprese, ma anche le famiglie: nei paesi più ricchi, infatti, il consumatore finale arriva a buttare fino al 40% di ciò che acquista, con conseguenze negative per l’ambiente e il portafoglio. È dunque di fondamentale importanza che ognuno di noi compi dei piccoli gesti quotidiani per abbattere lo spreco alimentare domestico: acquistando solo ciò che si ritiene di poter consumare prima della scadenza, cucinando le giuste porzioni, conservando in modo attimale il cibo per evitare che si rovini, chiedendo il doggy bag al ristorante, donando o condividendo il cibo in più, utilizzando i cibi più prossimi alla scadenza, ecc.

 

 

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