PALERMO: Presentata la mostra di Botero

Fernando Botero è un pittore, scultore e disegnatore colombiano nato a Medellin il 19 aprile 1932.

Le sue opere si caratterizzano per uno stile originale, una sorta di figurativo moderno neo-rinascimentale, conosciuto da alcuni come “boterismo”, che conferisce un tratto inconfondibile alla sua produzione, caratterizzandosi per l’interpretazione data dall’artista a vari temi universali: l’essere umano e politico, la donna, l’uomo, i sentimenti, le passioni, i dolori, le credenze, le dipendenze, le abitudini, la loro vita quotidiana, le relazioni, miti, leggende, eventi e drammi culturali, eventi storici e personaggi, la società, le pietre miliari dell’arte, animali, paesaggi e la natura in generale. Il tutto con un’esaltazione della volumetria, che permea tutto di forza e sensualità, con un particolare design anatomico ed un’estetica che cronologicamente potrebbe inserirsi tra gli anni Trenta e Quaranta in Occidente. Gli argomenti che tratta potrebbero essere del passato così come contemporanei, ma con vocazione universale, con un uso vivace e magistrale del colore, tributario dello stile della scuola del Rinascimento veneziano, adorno di dettagli che trasudano critiche feroci alla società, ironia e sottigliezze espressive. Botero esegue le sue sculture e pitture tra Pietrasanta, Parigi, New York e Montecarlo. Trascorre buona parte dell’anno anche nella natia Colombia ed in Messico. Nel 1952 con il denaro ricevuto grazie ad un premio ed alla vendita di alcune delle sue prime opere, Botero si è trasferito in Europa a bordo di una nave italiana, arrivando a Barcellona per poi spostarsi a Madrid, dove si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di San Fernando. Riuscì a guadagnarsi da vivere facendo disegni e dipinti dell’esterno del Museo del Prado. Nel 1953 ha trascorso l’estate a Parigi, trasferendosi poi a Firenze, dove si è iscritto alla locale Accademia di belle arti, assorbendo così forti influenze dall’arte del Rinascimento italiano, in particolare studiando l’opera di Piero della Francesca, Paolo Uccello e Tiziano, tra gli altri. Tornato a Bogotá nel 1958, è stato nominato professore presso la Scuola di Belle Arti presso l’Università Nazionale di Colombia. Nello stesso anno ha esposto a Washington, riuscendo a vendere tutte le sue opere il giorno stesso dell’inaugurazione. Dal 1983, Botero ha iniziato una serie di mostre in tutto il mondo, e ancora le sue opere sono in città come Dubai, Londra, Roma, San Francisco, Chicago, Basilea, Buenos Aires, Tokyo, San Juan de Puerto Rico, Santo Domingo, Berlino, Monaco di Baviera, Francoforte, Milano, Napoli, Parigi, Montecarlo, Madrid, Mosca, Città del Messico, Monterrey e Caracas. Nei primi mesi del 2008, Fernando Botero ha ricevuto un dottorato onorario dalla Universidad Autónoma de Nuevo León, nella città di Monterrey (Messico). Ha, inoltre, presentato per la prima volta in questa città la sua collezione di dipinti su “Abu Ghraib”. Botero è uno dei pochi artisti (se non l’unico) che ha avuto il privilegio di esporre le sue opere in alcune delle più famose vie e piazze del mondo, come gli Champs-Élysées a Parigi, la Grand Avenue a New York, il Paseo de Recoletos di Madrid, la Plaza del Comercio a Lisbona, Piazza della Signoria a Firenze e persino davanti le piramidi d’Egitto. Nel 2012 sono stati organizzati una serie di tributi internazionali, durante l’anniversario del suo ottantesimo compleanno. Le celebrazioni hanno incluso retrospettive delle sue opere nei musei del Distretto Federale del Messico, di San Paolo del Brasile, Pietrasanta e Assisi in Italia, Santiago, Bogotá e Medellín in Colombia, Bilbao in Spagna e Bielefeld in Germania, tra i vari luoghi interessati. Il presidente della Colombia ha emanato un decreto che elenca 479 opere di Botero sul suolo del paese sudamericano, dichiarate di “interesse nazionale culturale”, prevedendo misure di tutela, conservazione e promozione da parte dello Stato colombiano. Nel suo recente lavoro, Botero ha fatto spesso riferimento alla situazione politica colombiana e globale. Ad esempio, la già citata serie di “Abu Ghraib” si compone di 78 dipinti che cercano di rappresentare gli orrori della tortura e della guerra legati all’invasione degli Stati Uniti in Iraq ed alle torture avvenute nel noto carcere. Tra le città in cui ha esposto di recente è doveroso ricordare Scottsdale, Tokyo, Atene, Quebec, Berkeley, Monterrey, Wilmington, New Orleans, Colorado Springs Memphis, Santa Ana, Seul, New York, Reno, Istanbul, Calgary, Vienna, Medellín, Lisbona e Panama.

Print Friendly, PDF & Email

Related posts

Leave a Comment