Nel nostro organismo esiste un sistema di difesa che è capace di riconoscere ciò che di estraneo vi subentra

Fare movimento, ginnastica o sport è una delle principali raccomandazioni che concernono l’adozione dimg1436425583_413i sani e corretti stili di vita nella nostra società moderna. Questi incitamenti oggi sono validi per tutti, ancor di più se l’opinione comune considera le malattie allergiche a carico delle vie aeree un fattore limitante la pratica sportiva. Questo può comportare, soprattutto nei bambini o nei giovani, problemi psicologici, anche rilevanti. Tuttavia, i dati epidemiologici riguardanti coloro che svolgono attività agonistica ad alto livello sono rassicuranti e indicano che le malattie allergiche e soprattutto l’Asma Bronchiale (AB), purché opportunamente trattate, non rappresentano alcun limite alla pratica sportiva.

 Nel nostro organismo esiste un sistema di difesa che è capace di riconoscere ciò che di estraneo vi subentra. Questo sistema è fondamentale per proteggerci dalle infezioni, ma riconosce oltre agli agenti patogeni anche altre sostanze presenti nell’ambiente, quali i pollini, alcune componenti presenti nella polvere di casa, le forfore di animali. La reazione che si verifica verso queste sostanze normalmente non da segno di sé, ma alcuni soggetti ad un certo punto della loro vita sviluppano verso alcune di queste una risposta immunitaria, mediata da un tipo particolare di anticorpi denominati IgE.

Non esiste allergia che vieti un’attività sportiva! Affinché il movimento resti un piacere, può tuttavia essere necessario modificare alcune abitudini. Chi già sa di soffrire di reazioni allergiche a determinate condizioni può tentare di evitare il fattore scatenante, generalmente un alimento. Non esistono raccomandazioni generali su come la persona allergica deve riguardarsi. Ogni caso è unico, e individuali devono essere gli adeguamenti apportati al programma sportivo. Chi è allergico alle graminacee dovrebbe rinunciare ad un’uscita in bicicletta in mezzo ai campi nel periodo della fioritura, ad esempio, accorgimento inutile per chi è allergico al polline di betulla. Anche un prolungato bagno in piscina può essere nocivo, poiché potrebbe scatenare un attacco di neurodermite in chi ne soffre. Con il giusto trattamento e un’adeguata assistenza medica è però possibile praticare sport tutto l’anno senza effetti collaterali.
Le emergenze dovute ad un’allergia non sono rare, a prescindere dal fattore scatenante. A volte si tratta di un alimento, altre di una puntura d’insetto, altre ancora semplicemente di uno stato allergico o di un’asma non curata o trattata in modo insufficiente. Gli insegnanti, gli allenatori e i compagni andrebbero informati e istruiti su come prestare correttamente soccorso. L‘importante è interrompere immediatamente l’attività e assumere prontamente i farmaci per l’emergenza

(antistaminico e cortisone). Se si manifestano vertigine, senso di debolezza, affanno o gravi gonfiori, occorre somministrare l’adrenalina con una siringa autoiniettante.
In conclusione, le allergie non precludono la possibilità di praticare sport, anzi, non sono nemmeno considerate un ostacolo per il conseguimento di grandi risultati. I successi sono però possibili soltanto se vengono attuate misure preventive realistiche e se il trattamento della malattia è adeguato.

Palermo

27 Luglio 2016

Giusy Modica

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