Lo sport un vero e proprio strumento di ricerca del corpo

Nonostante l’era della tecnologia si sia insediata già da parecchio tempo, gli ultimi due/tre anni hanno vist3525198086_9bc62eae7fo comunque aumentare, circa del 2,7%, la quota di praticanti sportivi. Il senso comune vuole che alcuni lo facciano per la cura del corpo, altri per sganciarsi dalle fatiche della vita quotidiana; ad ogni modo lo sport diventa un vero e proprio strumento di ricerca del corpo, per alcuni, e di ricerca della psiche per altri.
Qualunque sia l’effetto ricercato, la dimensione relazionale gioca un ruolo fondamentale nell’ambito dei luoghi sportivi, sia che si parli di tempo libero che di attività agonistiche.
L’idoor cycling si inserisce perfettamente in questo scorcio della quotidianità umana, poichè, per forma e costituzione, attraversa in modo trasversale, i tre argomenti cardine: corpo, mente, gruppo.
L’indoor cycling è una disciplina sportiva nata negli Usa verso la metà degli anni ‘90 e diffusasi successivamente in tutto il mondo. Il suo ideatore, il ciclista americano Jonnhy Spinner, ha saputo creare un metodo che avesse come obiettivo quello di portare all’interno della sala un’attività outdoor, il ciclismo, attraverso bike su base stazionaria, unendo all’allenamento del fisico la possibilità di potenziare la performance allenando anche la mente.
L’indoor cycling si approccia all’attività fisica con un criterio scientifico/olistico, tanto da essere considerato una vera e propria disciplina del benessere. In sala si è soliti parlare di spinning, che non è altro che un momento perfettamente tecnico dell’indoor cycling stesso.
L’attività in generale consiste nell’affrontare un percorso virtuale in cui l’intera muscolatura lavora in modo completo, tra andature impegnative e recuperi, a tempo di musica. All’interno del setting ciclistico, il gruppo e l’istruttore contribuiscono non solo alla costruzione di uno spazio, ma di un vero e proprio processo di sincronizzazione delle funzioni vitali, che attraversa tutte le singole individualità, fino ad arrivare all’essenza dell’intero gruppo.
L’istruttore permette ai singoli individui dapprima di sintonizzarsi sulla sua stessa lunghezza d’onda, per poi far sì che l’energia di ognuno, sincronizzandosi a quella degli altri, crei un’atmosfera in cui le gambe, le braccia, il fisico e la mente non siano più percepibili, raggiungendo così un’esperienza dissociativa che ripristini il generale stato di benessere.
Le funzioni vitali, quali la respirazione e il battito cardiaco, subiscono delle regolazioni durante l’attività che, in un succedersi di affaticamenti e recuperi, portano ogni soggetto a percepire tali cambiamenti e a poterli addirittura controllare e gestire nei modi e nei tempi più opportuni. Proprio per quest’ultima ragione l’elemento musica assume un ruolo fondamentale durante tutta l’attività. I ritmi musicali fungono infatti da catalizzatori di movimento e allenamento mentale, i quali, in ogni tipo di sport o disciplina, rappresentano la chiave motivazionale che porta a un allenamento più efficace e performante.
Affinché l’allenamento risulti funzionale e si stabilisca il perfetto equilibrio tra persona e ambiente è necessario operare un settaggio della bike, in relazione ai propri parametri fisici. Fatto ciò può avere inizio la lezione e indirizzare la stessa su un insieme di movimenti finalizzati alla fusione della persona con lo strumento.
L’indoor Cycling è una tra le attività più coinvolgenti ed allenanti che si possano trovare oggi nei fitness club, ma la sua pratica non va improvvisata, in quanto è un’attività caratterizzata da fasi di lavoro ad intensità variabile; pertanto sollecitazioni violente sia del sistema cardiovascolare che del sistema muscolare possono provocare l’insorgenza di vere e proprie patologie.
Come qualsiasi altra forma di attività fisica, specie in relazione ad un soggetto che presenta delle patologie, anche l’indoor cycling va praticato con cognizione di causa e con la supervisione di un istruttore attento e capace.

Palermo
01 Aprile 2016

Giusy Modica

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