L’integrazione alimentare nello sport

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I soggetti che effettuano attività fisica non necessitano di diete sostanzialmente diverse dal soggetto sano e fisicamente attivo in termini di ripartizione dei macronutrienti, poiché un regime alimentare corretto e basato su una combinazione variata e adeguata dei comuni alimenti è in grado di soddisfare il fabbisogno nutrizionale di tutte le fasce della popolazione.
In certi casi, per colmare apporti nutrizionali carenti, si ricorre all’uso d’integratori alimentari che contribuiscono a raggiungere lo stato nutrizionale ottimale, favorendo il benessere dell’organismo ed il mantenimento dello stato di salute. Si tratta di casi generalmente inquadrati da uno specialista in materia di nutrizione, come ad esempio nei casi di diete ipocaloriche, gravidanza o pratica sportiva agonistica.
Abitudini alimentari corrette, dunque, sono certamente sufficienti a coprire per intero i fabbisogni nutrizionali degli sportivi amatoriali impegnati in attività continuative, anche di buon impegno fisico. È invece evidente che lo sportivo professionista deve far fronte a livelli di dispendio energetico, perdita di sali minerali, proteine e di vitamine di gran lunga superiori rispetto al praticante amatoriale, per cui, per l’impossibilità di aumentare eccessivamente l’introito calorico con i pasti, a discapito dei processi digestivi, è allora lecito fare ricorso all’impiego di integratori alimentari.
Il concetto di “integrazione alimentare” spesso fa storcere il naso a molta gente che associa a questa esclusivamente una sostanza dopante, carica d’effetti collaterali. In realtà esistono molteplici categorie d’integratori alimentari, ognuna di esse finalizzata a soddisfare determinate esigenze. La natura, ad esempio, è in grado di fornirci dei veri e propri tesori vegetali, capaci di apportare significativi benefici al nostro organismo. È il caso, ad esempio, dell’Aloe vera (dalle proprietà depuratrici, nutrienti ed antinfiammatorie), della Yerba Mate (con effetto saziante e stimolante, azione diuretica e antiossidante, ecc..), del Ginkgo biloba (con proprietà antiossidanti, vasoprotettrici e con capacità di migliorare il tono e l’elasticità delle pareti di vene, arterie e capillari), del Ginseng (dall’alto contenuto di vitamine, oli essenziali, ecc. e con proprietà toniche, adattogene e antistress),ecc..
La scarsa informazione induce talvolta a sopravvalutare il ruolo degli integratori nella prestazione sportiva, quando in realtà non esistono alimenti particolarmente capaci di migliorare la preparazione e/o la prestazione atletica, piuttosto esistono, oltre le buone o cattive abitudini alimentari che condizionano l’efficienza metabolica e il rendimento fisico ed atletico, quei coadiuvanti (sali minerali, vitamine, zuccheri, ecc..) che possono velocizzare il processo di recupero energetico.
Tutto quello che
è in grado di  “potenziare” le capacità di prestazione sportiva non va classificato tra gli integratori alimentari.

 

Palermo
26 Aprile 2016

Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

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