L’attività Fisica Adattata

Il concetto d’attività fisica adattata (APA, activitè phisique adaptè) fu introdotto nel 1973 contestualmente alla creazione della Federazione Internazionale Attività Fisica Adattata (IFAPA) e si riferisce al movimento, sport anzianiall’attività fisica e agli sport nei quali viene data un’enfasi particolare agli interessi e alle capacità degli individui caratterizzati da condizioni fisiche svantaggiate, quali disabili, malati o anziani.
L’obiettivo basilare di questo genere di attività è quello di abilitare tutti gli individui a partecipare ad una regolare attività fisica durante l’intero arco di vita, mantenendo e migliorando il loro stato di salute e prevenendo eventuali peggioramenti.
Inizialmente lo sport adattato si basava su 3 livelli di pratica:
– Sport tradizionalmente codificati, destinati a persone con lieve handicap mentale che hanno la possibilità di raggiungere livelli di sviluppo pari a persone normodotate.
– Sport a regole adattate, per persone con problemi mentali medio-gravi.
– Attività motorie adattate, per le persone con handicap gravi che possono partecipare a dei giochi o all’atmosfera di una manifestazione sportiva.
Successivamente l’approccio configurato dall’APA ha ampliato il suo raggio d’azione e d’intervento rivolgendosi all’attività fisico-motoria destinata anche ai portatori di handicap fisico. Nonostante ciò si presenta comunque la necessità di un raggruppamento in classi corrispondenti alle specifiche patologie. Generalmente le diverse Federazioni Internazionali distinguono le disabilità in tre differenti settori:
– Disabilità fisica
– Disabilità mentale
– Ciechi sportivi
È stato ampiamente dimostrato come con adeguati programmi di attività fisica regolare e continuata nel tempo si possa spezzare il circolo vizioso: limitazioni funzionali –> disabilità –> sedentarietà –> ulteriore disabilità. Inoltre è stato provato anche che per numerose condizioni patologiche lo stile di vita sedentario è causa di nuove menomazioni e limitazioni funzionali che conducono ad uno stile di vita ancor più sedentario.
La pratica dell’attività fisica adattata non rappresenta un intervento riabilitativo, in quanto non viene proposta da personale medico o fisioterapico; essa si colloca al di fuori del sistema sanitario ed interessa un gran numero di figure professionali quali insegnanti, istruttori, amministratori, ricercatori, ecc.. Per tutte queste figure, l’APA è un mezzo per gestire, in modo professionale e creativo, le attività fisiche in relazione alle componenti personali e ambientali, al fine di promuovere la partecipazione all’attività fisica stessa da parte degli individui caratterizzati da condizioni di salute limitate.
Il personale specializzato si preoccupa di comporre gruppi di lavoro omogenei che possano eseguire esercizi mirati al miglioramento delle condizioni psicofisiche rispetto a ciascuna patologia. Gli esercizi hanno le stesse finalità di quelli proposti nei corsi di ginnastiche dolci (recupero della mobilità articolare, aumento della flessibilità, incremento della forza e della resistenza muscolare, miglioramento della capacità degli apparati cardio-circolatorio e respiratorio); ciò che rende particolare questo tipo di attività è la gradualità del carico di lavoro, l’adattamento alla patologia e al suo stadio di sviluppo, l’attenzione ad eventuali controindicazioni o esigenze specifiche di un soggetto.
L’Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) si propone come soggetto organizzatore di tale attività e si impegna attivamente nella promozione di questa, accogliendo la partecipazione vantaggiosa al progetto da parte delle ASL e dei Medici di Medicina Generale, quali primi conoscitori dei bisogni dei loro pazienti.

 

Giusy Modica
Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto.
Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.

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