La Scuola e lo sport quali pilastri del sistema morale e culturale

IMG-20140810-WA0000Siamo ormai di fronte ad una società che sta diventando multietnica e multiculturale, molte sono le situazioni di incontro e confronto tra persone che appartengono a culture diverse.
I bambini immigrati rappresentano una presenza reale nelle nostre scuole: pongono domande e bisogni nuovi agli insegnanti, diventa perciò necessario ripensare e strutturare in modo organico gli interventi per un positivo e sereno inserimento degli alunni nella scuola.
La scuola deve operare nella concretezza quotidiana delle situazioni per incontrare, conoscere, comprendere, accettare nel rispetto delle differenze “l’altro”, cioè colui che per lingua, religione, aspetto fisico è diverso. Nella fase di programmazione della didattica si devono considerate le diverse variabili fondamentali quali l’età dei bambini, la loro provenienza, le conoscenze pregresse della lingua, le risorse a disposizione ed il tipo di metodologia da adottare. Il percorso didattico deve mantenere un carattere molto flessibile, poiché dovrà essere adattato alle necessità, esigenze e problematiche manifestate dal gruppo classe. Ad una prima analisi del contesto e delle variabili che sottendono la pianificazione della programmazione, deve seguire uno studio delle dinamiche che si instaurano in una classe multiculturale e della conseguente modalità di gestione della didattica supportata dai suggerimenti dettati dall’esperienza. L’educazione umanistica ha come primo obiettivo quello di mettere insieme il processo di insegnamento-apprendimento con i sentimenti, le emozioni, le esperienze , i bisogni e l’immaginazione dei discenti. Essa mira ad integrare nel curricolo sia le discipline che la crescita personale poiché si preoccupa di formare la persona nella sua interezza, sia nella sua dimensione intellettiva che emotiva. Il mondo dei sentimenti riceve quindi attenzione, sia nei contenuti linguistici, sia nell’organizzazione del lavoro; le storie, le autobiografie dei bambini sono portate al centro del processo di insegnamento-apprendimento. Il mondo delle conoscenze e dei valori deve essere rispettato ed apprezzato, considerando che il vero apprendimento è quello che nasce dall’esperienza e dal fare. Il gioco, quindi, è riconosciuto come valore e parte integrante del processo di apprendimento; infatti, l’educazione umanistico-affettiva propone un approccio ludico all’insegnamento che ingloba il mondo dei sentimenti e quello delle conoscenze e dei valori. Il gioco “Il treno in viaggio” darà la possibilità ad ogni singolo individuo di riflettere e mostrare agli altri le proprie esperienze, bisogni e progetti dal suo punto di vista, ma ha al contempo offrirà la possibilità di scoprire e conoscere la realtà vissuta dai punti di vista dei suoi compagni. Tale attività ha acquisito una valenza al contempo transculturale ed interculturale, poiché la didattica con approccio umanistico-affettivo fondata sulla centralità ed il coinvolgimento dei sentimenti si è rivelata infatti una chiave universale di comunicazione su aspetti condivisi da tutti, ed ha indicato un cammino di integrazione tra le diverse culture. La diversità, quindi, diviene allora risorsa, arricchimento “in vista di una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio, l’accettazione produttiva delle diversità come valori ed opportunità di crescita democratica”IMG-20141011-WA0007

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