La Russia propone una tregua ad Aleppo

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato una nuova tregua umanitaria ad Aleppo, in Siria, a partire da venerdì 4 novembre: l’interruzione dei bombardamenti durerà dalle 9 del mattino fino alle 19.

Durante la tregua civili e militanti saranno in grado di lasciare Aleppo attraverso otto corridoi umanitari che permetteranno loro di abbandonare i quartieri orientali assediati.

La città di Aleppo è contesa dalle forze del regime del presidente Bashar Assad e dai ribelli che, dal 2012, conquistarono ampie zone della città.

La coalizione jihadista Jaish-al-Fatah, che costituisce la quasi totalità delle forze ribelli, ha lanciato il suo più grande attacco su Aleppo; agendo in coordinamento con l’Isis, la scorsa settimana è trascorsa sotto violenti bombardamenti. L’esercito siriano sta opponendo una strenua controffensiva, grazie al quale, dopo un avanzamento iniziale, l’offensiva ha subito un rallentamento.

Tutte le parti in lotta ad Aleppo stanno conducendo attacchi che hanno avuto come risultato un gran numero di vittime tra i civili e la creazione di un clima di terrore per coloro che continuano a vivere in città.

Le forze governative e i loro alleati stanno anche continuando a bombardare la zona sotto il controllo dei ribelli ad Aleppo est e le Nazioni Unite hanno documentato diverse vittime civili: secondo le stime dell’Onu tra i 250mila e i 275mila civili sono intrappolati e circa 8mila miliziani si sono rifugiati nella parte orientale della città.

Un portavoce di uno dei principali gruppi ribelli ad Aleppo ha definito una ”trovata mediatica ad uso dell’opinione pubblica” la nuova tregua umanitaria annunciata dalla Russia; la Russia accusa le milizie anti-governative di impedire la fuga agli abitanti dei quartieri orientali, utilizzando i civili come scudi umani.

 

Valentina G.

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