La rete ANAS è in guerra contro le dipendenza e la nomofobia con artisti, cabarettisti e uomini e donne che hanno sposato la causa

Dire no a tutte le forme di dipendenza giovanili è il primo passo per instradare una generazione in divenire il cui percorso è ancora da tracciare. Anas (Associazione Nazionale di Azione Sociale), nell’ambito del “Progetto di inclusione sociale e contrasto alle forme di dipendenza” ha organizzato un video contest per raccontare le forme di dipendenza in auge tra i giovani, per aiutare a riconoscerle e a contrastarle. Droga, alcol, bullismo causano ogni anno la morte di molti  giovani tra gli 11 e i 19 anni; sensibilizzare su questi temi può aiutare a fare la differenza.

A vincere il contest, che prende il nome di #DipendoDaMe, sono stati i ragazzi dell’ l’Istituto “San Giovanni Battista” a Roma che hanno raccontato i vari tipi di bullismo: psicologico, verbale, fisico, cyberbullismo. Il messaggio lanciato nel video è la possibilità di venirne fuori. Tutti possiamo lottare affinché si superino momenti bui, il dolore può essere curato, c’è sempre una  nuova luce che deriva dall’amore, per se stessi e per gli altri.

Questo progetto è stato utile perché ha fornito  ai ragazzi le conoscente sugli argomenti discussi e gli strumenti per riflettere sui loro comportamenti.

Il nome stesso del contest sottolinea l’importanza del proprio potere decisionale. Ciò che si fa è conseguenza di scelte, motivo per cui bisogna educare a ponderare bene. Chi si ritrova in questi vortici deve imparare a reagire sapendo che c’è sempre la speranza di ricominciare.

Fare sentire la propria voce è stato lo scopo di tutti i partecipanti al contest, d’altronde, la conoscenza è il primo passo per risolvere i problemi. Proprio per questo motivo, il video vincitore è entrato a far parte della campagna di sensibilizzazione condotta da ANAS nei mesi di ottobre e novembre.

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