La Natività Termitana

Domenica 10 gennaio a Termini Imerese si è svolta la nona edizione del presepe vivente. Non è il solito presepe vivente, quello che siamo abituati a vedere: personaggi statici in postazioni precise. La comunità ecclesiale sconosciutotermitana col patrocinio del comune, ci presenta un presepe vivente che si trasforma in un viaggio per i visitatori, che divisi in gruppi diventano dei “pellegrini” guidati da un pastore che facendo da cicerone li accompagna in un cammino immaginario nella Palestina di duemila anni fa, come in un pellegrinaggio, non solo esteriore ma anche interiore. Il pastore per i visitatori diviene quasi una coscienza, un grillo parlante che li illumina sul cammino da seguire, gli dà consigli, trae conclusioni e chiama tutti “fratelli” . I pastori furono i primi a cui venne dato l’annuncio della nascita di Gesù e proprio dei pastori conducono i visitatori in un viaggio che li riporta indietro nel tempo e li fa diventare testimoni degli eventi a cui assistono, nella reggia del re Erode, nel tempio di Gerusalemme, nel mercato di Betlemme, nell’accampamento dei romani e infine nell’adorazione eucaristica verso l’incontro con Dio che si è fatto uomo vivo e vero. I visitatori vengono accompagnati da una postazione all’altra, e al loro arrivo questa, come per magia, si anima grazie agli attori e i pellegrini si ritrovano al centro della scena quasi come se la stessero vivendo veramente. Gli attori bravissimi, concentrati sul loro copione e ancor più bravi ad entrare nel cuore di coloro che ascoltano, catturando l’attenzione, e ponendo l’attenzione su temi importanti e semplici che spesso ognuno di noi accantona a causa dei problemi della vita quotidiana, facendo riflettere i visitatori. Il pellegrinaggio dura quasi due ore, i visitatori a gruppi da 150 persone, vengono accolti dopo avere varcato una riproduzione di un antico portale romano facendo ingresso nel centro storico di Termini e da lì scendono giù fino a Termini bassa. Le scene sono 12 e a ciascuna il pubblico partecipa come se fosse parte integrante completandone il contesto. Il percorso inizia da Piazza Duomo per passare alla piazzetta Benincasa, alla piazza Finocchiaro Aprile davanti al vecchio tribunale, passando per la via Roma e la via Guarino, arrivando alla chiesa di San Giacomo, verso la chiesa di San Pietro e infine alla chiesa dell’Annunziata. Tutto diventa magico al passaggio dei visitatori, luci e suoni studiati ad hoc per impressionare e suggestionare il pubblico che inizia il percorso inconsapevolmente e si appassiona passo dopo passo non solo alla rappresentazione teatrale in se, ma anche all’idea di ciò che gli accade o potrebbe accadergli fino alla fine del percorso che diventa soprattutto un momento di riflessione interiore.

Serena Smiriglia

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