L’A.N.A.S. segnala, alle autorità, l’abbazia di San Silano (o Silvano) per la presenza degli affreschi in fase di deterioramento

97-xcms_label_largeRomagnanoS_CantinaDeiSanti2Spett.li Soprintendenze e Autorità dei Beni Culturali, con la presente intendiamo segnalarVi che a Romagnano Sesia, presso la Cantina dei Santi, unica testimonianza superstite della medioevale abbazia benedettina di San Silano (o Silvano), situata nel centro del paese in via Abbadia e divenuta artisticamente interessante per la presenza di un ciclo di affreschi medioevali, sarebbe necessario un Vostro autorevole intervento. La struttura fu acquistata nel 1971 dalla locale Pro Loco e poi donata al Comune che aveva finanziato i lavori di sistemazione dei locali e ben due interventi di restauro degli affreschi, nel 1975 e nel 1986. Gran parte degli affreschi che decoravano le pareti sembra andata irrimediabilmente perduta, mentre alcuni di quelli posti sulla volta appaiono, dopo i restauri, ancora perfettamente godibili. Secondo alcuni (C. Brugo, S. Baiocco, S. Castronovo, E. Pagella) risalirebbero alle decadi di mezzo del XV secolo, mentre secondo le ricerche effettuate da Don Mario Crenna, che fu Direttore Responsabile del Bollettino Storico per la provincia di Novara, sarebbero da postdatare di circa un secolo e risalirebbero in particolare alla terza decade del XVI secolo. Era stato interessato anche Vittorio Sgarbi, ma occorre una perizia artistica maggiormente supportata da vere e proprie analisi. Si deve pur stabilire chiarezza storica e artistica; si tratta di un secolo, non di pochi anni. Questo rappresenterebbe il primo intervento che Vi chiediamo di fare. Il secondo intervento, invece, riguarda il luogo di inumazione e quello di sepoltura di Pierre Terrail de Bayard, il celebre Cavalier Baiardo che fu ferito a morte proprio nella battaglia di Romagnano Sesia del 1524. In Francia e sul Web si racconta enfaticamente del trasporto della sua salma in Francia e si sostiene che oggi sia sepolto alla Collegiata Saint-André di Grenoble. Invece secondo Don Mario Crenna, che ha studiato tutte le fasi di quella battaglia, il Baiardo, morto a primavera inoltrata per una ferita sanguinolenta, sarebbe stato inumato proprio nella Cantina dei Santi. Sembra infatti molto improbabile il trasporto della sua salma per tutto quel tempo durante la stagione calda, anche se dentro un cassone impeciato, specialmente da parte di soldati che scappavano a gambe levate, inseguiti dalle truppe nemiche. Come potevano trovare il tempo necessario per mummificarne la salma e seppellirla con tutti gli onori che le erano dovuti e che venivano imposti dalle leggi della cavalleria? Inoltre non risultano tracce notarili o archiviali di spese sostenute per cotanto trasporto lungo tutto il percorso, dalle candele o altro. Fu posto in un sarcofago di pietra vuoto che si trovava allora sul posto, nella Cantina dei Santi. Circa duecento anni dopo i parrocchiani hanno trovato quel sarcofago in quel locale e, pensando che avrebbe fatto un figurone in chiesa, lo hanno svuotato dei resti che conteneva e li hanno sepolti in un angolo. Infatti la Cantina dei Santi si trova quasi tutta pavimentata a mattoni, ma ha un angolo residuo in terra battuta, dove appunto occorrerebbe scavare, raccogliere i reperti umani fossili che contiene e datarli con gli isotopi che si usano nei laboratori di archeologia, sempre che lo si voglia fare. Vi alleghiamo gli scritti in proposito di Don Mario Crenna con il corredo iconografico relativo e il numero del cellulare della professoressa in pensione Anna Maria Martelli (…omissis…) per eventuali ulteriori dettagli. Porgiamo distinti saluti. Mario Crosta per conto del Progetto di Fondazione Don Mario Crenna

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