“La mafia è un cancro”: Cuffaro torna uomo libero

“La mafia fa schifo. Lo continuo a dire anche perché quando l’ho detto qualcuno ci ha riso sopra, ma la mafia fa schifo. Ed é il più grande cancro PENTAX DIGITAL CAMERAche abbiamo in Sicilia”: queste le prime parole di Salvatore Cuffaro, ex governatore della Sicilia, tornato in libertà dopo 4 anni e 11 mesi di carcere.
Una storia giudiziaria iniziata lo scorso 5 novembre 2003: vennero scoperte ”talpe” negli uffici della Procura di Palermo e, attraverso intercettazioni, Cuffaro venne individuato come uno snodo di questa rete; a lui fu imputata la colpa per le fughe di notizie su indagini riservate.
Il 2 novembre 2004 Cuffaro è rinviato a giudizio per favoreggiamento aggravato di Cosa nostra e rivelazione di segreti d’ufficio.

Condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato alla mafia, è stato in carcere meno di cinque anni: grazie all’indulto di un anno per i reati “non ostativi” e lo sconto di 45 giorni ogni sei mesi per buona condotta, torna un uomo libero.
Da ora in poi, nella sua vita, dice, non ci sarà spazio per la politica: da adesso in avanti, l’uomo che per anni fu il più potente della Sicilia, si occuperà dei più deboli ed andrà in Africa come medico volontario: “Ho amato la politica e non rinnego nulla di ciò che ho fatto non mi sento tradito. È un ricordo bellissimo, ma ora ho altre priorità. Ho fatto degli errori, non mi voglio nascondere io li ho pagati, altri no”.
Accanto a lui diversi scatoloni: la corrispondenza in carcere, 14mila lettere.
Ad aspettarlo fuori dal carcere il figlio e il fratello Silvio.
“Non era semplice farcela tenendo sana la mente ed integro il cuore. Il carcere non è un posto normale, ti toglie il fiato, però non è riuscito a togliermi l’amore della mia famiglia. E non mi ha impedito di amare la mia Sicilia e il nostro Paese”.
Valentina G.

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