Intitolazione dell’aula magna del Tribunale di Caltanissetta a Livatino e Saetta

Il sindaco Ruvolo ringrazia i promotori dell’iniziativa e si compiace per le parole del ministro Alfano riguardo il mantenimento della Corte d’Appello di Caltanissetta

«L’intitolazione dell’aula magna del Tribunale di Caltanissetta alla memoria dei due magistrati uccisi dalla mafia, Rosario Livatino e Antonino Saetta, è un doveroso omaggio a due grandi uomini che, in nome della giustizia e della legalità, hanno sacrificato la propria vita».

Queste le parole del sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, dopo la cerimonia di ieri, lunedì 11 maggio 2015, per l’intitolazione dell’aula magna del Tribunale di Caltanissetta ai due magistrati siciliani Livatino e Saetta.

«Ringraziato i promotori dell’iniziativa che hanno voluto ricordare i due magistrati a cui questa città è molto legata – ha detto il sindaco Giovanni Ruvolo nel suo intervento nel corso della cerimonia. La nostra città, e con essa tutto il territorio, vive un forte momento di sinergia con i magistrati e le forze dell’ordine, convinti che solo questa sinergia potrà regalare alle nuove generazioni un territorio libero dalle infiltrazioni mafiose e, quindi, capace di premiare la meritocrazia e favorire lo sviluppo del territorio».

Il sindaco ha anche apprezzato le parole del ministro dell’Interno Angelino Alfano che, durante il suo intervento, ha confermato la necessità di mantenere la Corte d’Appello di Caltanissetta «Credo – ha detto Alfano – che quest’ufficio giudiziario ha rappresentato un presidio di legalità anche nella ricostruzione della storia di Sicilia, quindi è un presidio che va sempre difeso».

«Le parole del Ministro – ha commentato il sindaco Ruvolo – sono la riprova che il lavoro sinergico portato avanti da tutte le istituzioni locali sta dando i suoi frutti, facendo comprendere al Governo nazionale l’importanza vitale che ha, non solo per la provincia nissena ma per tutto il territorio del centro Sicilia, il mantenimento della Corte d’Appello di Caltanissetta».

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